Sta facendo il giro della rete la dichiarazione che il Principe della musica italiana, Francesco De Gregori, ha lasciato nel corso di una lunga intervista al settimanale Tv Sorrisi e Canzoni. In una vera conversazione a cuore aperto, il cantautore romano ha dato la propria interpretazione dell’attuale panorama artistico del nostro Paese, mettendolo in relazione con quello che è stato il periodo storico magico per la musica made in Italy, gli anni ’70. Molti sono gli artisti di talento al giorno d’oggi, ma lui, Francesco De Gregori, ne apprezza uno in particolare: il vincitore dell’edizione 2013 del Festival di Sanremo Marco Mengoni.
Il nome del cantautore di Ronciglione è stato portato, infatti, come esempio di quelle giovani leve della musica italiana che troppo spesso sono messe a confronto con i grandi Maestri del passato a puro fine denigratorio, come se i nostri giovani talenti non potessero neppure avere l’opportunità di dimostrare il proprio valore.
Ci ha pensato De Gregori, con poche semplice parole, a ribaltare la situazione. Ha detto:
Oggi la parola “cantautore” è avvolta da un sudario di vecchiaggine e in questo senso la detesto quando viene usata per me. C’è chi pensa che i cantautori di oggi siano i rapper? Non li seguo molto. Alcuni sono ispirati, altri meno, proprio come succedeva coi cantautori. La differenza la fa il talento, non il genere musicale. Oggi ci sono cose bellissime di musica pop: per esempio c’è Marco Mengoni che canta bene e propone un prodotto artistico vero.
Con simili parole di approvazione, c’è già chi parla di sdoganamento dell’autore de “L’essenziale”, da sempre vituperato per l’esordio nell’ambito dei talent show, fornace, secondo i più, di burattini tutto show e niente talent senza qualità.
De Gregori è solo l’ultima grande leggenda della musica italiana ad aver rivolto parole di apprezzamento per Mengoni: a cominciare da Mina, in tempi non sospetti, per continuare con Celentano, Lucio Dalla (che con lui volle realizzare anche una nuovo versione del brano “Meri Luis”), fino a Ivano Fossati, che per e con Marco ha scritto “Spari nel deserto”, contenuto nell’ultimo album “#PRONTOACORRERE”.
A dimostrazione di come, quando si ha l’onestà intellettuale di un vero Principe e le qualità innate di un Re Matto, la musica non è mai conflitto, ma continuo rinnovamento.