Come prevedibile la vicenda di Morgan sta diventano un caso che esula dal mondo dei soliti pettegolezzi sui VIP e investe anche il mondo dello spettacolo e della politica. Chiunque passi per una televisione, radio o giornale in questi giorni ritiene, più o meno spontaneamente, di dover intervenire sulla questione: ecco così che si accavallano le dichiarazioni di solidarietà del segretario del PD Bersani alle critiche di Lucio Dalla, le condanne della Meloni e Gasparri alle mancate prese di posizione di Gianluca Grignani, insieme alle imprescindibili opinioni di Pupo e Mara Maionchi, Giovanardi ed Evangelisti, tutti divisi in colpevolisti e innocentisti.
Le parole più accorate, e finalmente sincere, vengono però da un collega che Morgan lo conosce molto bene: Ivano Fossati. Ecco cosa si legge in un suo comunicato appena diffuso:
“Conosco Morgan da abbastanza tempo per poter dire che non si tratta soltanto di un musicista bravo quanto altri possono esserlo, ma di un artista raro e prezioso, inciampato certamente in alcune dichiarazioni inopportune e infelici. Se chi ne parla e lo giudica avesse una più precisa idea della sua portata musicale e artistica, lo guarderebbe con altri occhi e comprenderebbe forse meglio i suoi sbandamenti e il suo essere indifeso. Ho visto Morgan con i miei occhi suonare e poi spiegare frammenti della musica di Rachmaninov a migliaia di ragazzi a bocca aperta durante un suo concerto estivo e mi domando se questo può essere un cattivo maestro. Forse la sua riammissione al Festival di Sanremo porterebbe migliori risultati che non il suo allontanamento“