Simone Cristicchi si confessa a Vanity Fair, semplicemente commentando, Meno Male, la canzone che porterà a Sanremo, che prende il via stasera, ed esprimendo il suo disappunto sull’ipocrisia dell’informazione e della politica del nostro paese, senza dimenticare il “caso Morgan”, scatenato dall’eccessivo moralismo cattolico.
L’intervista comincia in maniera semplice, Cristicchi spiega il significato della sua canzone sanremese, Meno male, affermando:”La canzone parla dell’abitudine dei media di parlare d’altro, coprendo le notizie scomode. Gli esempi sarebbero tantissimi, sto leggendo la scomparsa dei fatti di Marco Travaglio. Il pezzo è dedicato a lui, un uomo che parla di fatti, non di opinioni, e per questo se da una parte è inattaccabile, dall’altra diventa pericoloso».
Cristicchi non poteva non toccare il caso Morgan, esprimendo il suo disappunto, poichè come sempre accade in Italia è stato subito inserito nel circolo mediatico, e come il moralismo cattolico vuole, prima ti escludono e poi ti salvano, cercando di salvarti in “extremis” a Porta a Porta, non ivitando alla puntata chi ti ha realmente attaccato, come dice Simone, “In realtà su Morgan c’è poco da dire, è un musicista che avrebbe dato lustro a Sanremo, e all’Ariston sarebbe andato a cantare. Credo che non si sia
reso conto lì per lì del danno che stava facendo con quelle dichiarazioni, ma si è scusato. Invece assistiamo a una forma di paternalismo: sei una pecorella smarrita che dobbiamo punire, ma se torni ripulita e disintossicata, ti perdoniamo. Ad alcuni può sembrare un gesto nobile, invece è solo ipocrisia. Si sa che circola la droga,ovunque, non solo nell’ambiente dello spettacolo, ma si tollera. Poi quando uno ammette che ne fa uso viene massacrato. E la punizione ormai è “eliminarti dal video”, come nei reality”.
La canzone sanremese, inoltre accenna, con la frase “soldi e coca sul comò”, al caso Marrazzo, “arrivato nel momento giusto , a smorzare le rivelazioni di Patrizia D’Addario su Berlusconi”; continuando a polemizzare sulla politaca in maniera ironica come solo lui è in grado di fare, dedicando un intero brano, nell’album di prossima uscita, dopo Sanremo, “Grand Hotel Cristicchi” alle cosiddette “veline-ministre”; “solo in questo caso il moralismo cattolico non funziona”, dice il cantante, “Berlusconi con le sue Tv ha creato una cultura, ed è invidiato. Oggi, paradossalmente, se dici che Berlusconi ha un sacco di donne senti dire: Beato lui”.