In proiezioni ieri, 3 Ottobre 2012, la prima ufficiale del film ideato e diretto da Jonathan Demme dal titolo “Enzo Avitabile Music Life”, presentato alla 69ma Mostra del Cinema di Venezia come film fuori concorso. Il genio del cinema americano incontra il guru della musica popolare per imprimere sulla pellicola un’immagine poetica della musica popolare, da sempre al centro di qualsivoglia cultura. La tradizione si mischia alla creatività; gli usi e i costumi immortalati in una pellicola di un’ora o poco più si fondono tra loro ed imprimono nell’immaginario comune la sensazione con con l’aiuto della musica qualsiasi barriera può essere rasa al suolo. Il motivo biografico mai in primo piano a discapito dell’essenza stessa del racconto: l’underground popolare è il nocciolo dell’opera, la musica il trampolino di lancio per l’uomo che tutto può, se solo vuole. La profetica visione del regista Demme, dunque, si unisce al valore della musica popolare di Avitabile e comporre insieme il quadro del futuro prossimo: tutto sarà nelle mani dell’uomo, tutto partirà dall’aggregazione (di idee e di culture).
L’incontro tra Jonathan Demme ed Enzo Avitabile è avvenuto durante una notte, fortuito o casuale. Queste le parole del regista americano:
“Stavo ascoltando un programma alla radio mentre guidavo sul George Washington Bridge a New York cinque anni fa, quando ho incontrato per la prima volta la musica di Enzo Avitabile e la mia vita e’ cambiata. Ero determinato ad incontrarlo e due anni dopo ho avuto la possibilita’ di farlo in occasione di un viaggio a Napoli. Decidemmo allora di provare a girare un ritratto musicale su di lui. Il sogno e’ diventato realta’ quando ho avuto la possibilita’ di tornare a Napoli e Enzo ha invitato musicisti da tutto il mondo per suonare la sua musica. ‘Enzo Avitabile Music Life’ e’ il risultato di una settimana incredibile trascorsa con questo eccezionale uomo di musica, di un viaggio attraverso Napoli e di uno speciale ritorno al suo magico luogo di nascita, Marianella”.
Invitato speciale all’edizione 2010 del Napoli Film Festival, Jonathan Demme accettò l’invito ad una condizione: quella di incontrare Enzo Avitabile. E così tra una provocazione e l’altra, ecco che nasce l’idea di girare un film-documentario dove è messa in risalto, si, la cornice della città di Napoli ma con l’idea di catturare l’essenza della musica popolare di Enzo Avitabile, mai a discapito del messaggio di fondo: l’aggregazione e l’unione tra culture popolari per fondare un’unica identità. Non solo. Gli usi e costumi popolari della città di Marianella in provincia di Napoli (la città che ha dato i natali ad Avitabile) immortalati nel racconto poetico di Demme rafforzano ancor più l’idea che per guardare al futuro bisogna partire dalle proprie radici, tradizioni.
Nulla di ragionato, niente di calcolato bensì inquadrature che a definirle “quasi” amatoriali non è azzardato. Semplicità è la parola chiave. Enzo Avitabile immortalato nei momenti più intimi, un viaggio tra i meandri della mente e del cuore del musicista che svela agli spettatori il repentino alternarsi di ispirazione e creatività, elementi necessari per concepire qualsivoglia tipo di musica. Diapositive in sequenza si alternano alle inquadrature in primo piano, panoramiche o fisse, gettando le basi per quell’opera poetica che è la musica popolare, troppo spesso dimenticata. Il tutto si concretizza nelle jam session che si susseguono lungo la pellicola: musicisti di fama internazionale e provenienti da ogni parte del mondo accompagnano il viaggio musicale di Avitabile, dall’Iran al Pakistan, dalla Spagna alla Palestina, dall’India all’Italia proponendo nel repertorio canzoni storiche ed alcune nuove produzioni.
Enzo Avitabile Music LifePoi ancora: il viaggio tra le strade di Marianella, i ricordi d’infazia, gli amici di sempre, gli aneddoti popolari della signore che hanno visto crescere il giovane Avitabile che grazie alla sua musica ha girato il mondo; per l’occasione imbraccia il suo sax e scende a suonare per le strade proprio come era solito fare da ragazzo mentre qualche curioso si affacciano dalle case popolari per seguire l’onda musicale. Il regista ed il suo entourage seguono passo passo il racconto ed il cammino intrapreso dal musicista donando quel tocco magico che solo un genio come Jonathan Demme poteva impremiere nella pellicola: l’inquadratura del canto popolare “Fronn’ e Limone” che ha visto protagonista “Zì Giannino del Sorbo” proprietario e coltivatore di un limoneto che tra aneddoti e canti (la famosa “Tammurriata”) scaraventa lo spettatore in un passato che rivive proprio grazie a queste antiche tradizioni che resistono.
La pellicola si chiude sul canto “Mane ‘e Mane” successo senza tempo di Enzo Avitabile unito alla standing ovation dei presenti in sala, che abbandonano la proiezione tra il divertito ed il meravigliato con una consapevolezza in più: le barriere tra culture e credenze è solo un’astrazione mentale, un’idea alla quale ci siamo abituati un pò tutti. Premio Oscar per le emozioni.