Elisa Rossi: “Viola selise”. La recensione

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Elisa Rossi - "Viola Selise" - Artwork

Elisa Rossi, salita alla ribalta delle cronache per la sua partecipazione alla trasmissione “X Factor 2” come scelta da Morgan e per la sua presenza nel cast del musical “Hair“, dà alle stampe il suo primo lavoro discografico dal titolo “Viola Selise“.

Il disco, nato dalla collaborazione con il produttore artistico J.D.Foster (già al lavoro con artisti del calibro di Vinicio Capossela e dei Calexico), viene così descritto dalla stessa Rossi:

Il disco si intitola Viola Selise perchè questo era il nome d’arte che avevo scelto all’inizio del mio percorso artistico. Accompagnata da questo nome ho scritto gran parte delle canzoni contenute nell’album e dunque mi sembrava giusto omaggiare quella parte di me, la Selise, che ora abbandono per riappropriarmi del mio nome anagrafico, Elisa Rossi.
L’album racchiude la mia emotività, la leggera consapevolezza con cui affronto le cose e apro gli occhi al mondo. C’è un filo sottile che mi porta sempre a casa quando scrivo e canto, a quella terra che ho odiato amato rifiutato e cercato: ritorno lì quando voglio ritrovarmi spogliata dalla fatica e di nuovo a contatto con la natura, i giochi da bambina, le favole e di nuovo la voglia di scappare via, altrove!
Così credo di aver raggiunto con questo album il primo passo verso un evoluzione personale e artistica che racconta in maniera semplice, onesta quello che sono!

Il disco, composto da 12 canzoni, apre con “Le piccole cose“, mostrando subito la capacità vocale della Rossi e la sua delicata fase di scrittura, seguita da una fase strumentale molto curata: in questa canzone forse però la cantante “mineggia” un po’ troppo, ma è solo un peccato veniale. Il secondo brano del disco è anche il singolo scelto per la promozione, “Caramelle e popcorn“, canzone in chiave jazz-funk dal testo molto intimista e che ricorda Cristina Donà.

Elisa Rossi – “Viola Selise” – Artwork

Ostinatamente” ci porta verso un ritmo più serrato, quasi da musica da crooner, per una piacevole immersione in una musica di altri tempi, la stessa musica di altri tempi che ritroviamo in “Casa di sabbia“, canzone lenta e ricercata dal testo mai banale che ci fa respirare l’aria dei night club.

Con “Blà” scendiamo in un terreno un po’ più rock, dove comunque almeno canoramente la Rossi si destreggia bene: il pezzo successivo, “Rimini“, invece, restituisce la cantante ad un piano più intimista in cui lei dimostra di trovarsi perfettamente a suo agio sia dal punto di vista musicale che di scrittura. Con “Al mittente innamorato” raggiungiamo il piccolo capolavoro, una canzone davvero fantastica e che sarebbe un’ottima scelta come secondo singolo.

L’asse” ci porta in un mondo quasi rockabilly dove il basso la fa da padrona e dove forse la voce della Rossi c’entra poco… ma basta la canzone successiva, “Imparo l’amore“, la magia di un pianoforte e di un violino per riportare il disco ad un livello molto alto.

Canzone confusa sull’altrove” ci porta in un mondo quasi onirico, con le sue chitarre dolci e sognanti, mentre “Fastidioso insetto” e la dolcissima “Collana di perle” ci portano alla fine del disco dove ci attende una piccola ghost track solo vocale.

Il disco mi ha sorpreso per il livello molto alto del prodotto musicale: la cantante si destreggia molto bene con la sua voce, nonostante alcuni gorgheggi di troppo ogni tanto, e la musica si abbina benissimo alla sua natura intimista, con alcune punte di eccellenza (come “Imparo l’amore” e “Al mittente innamorato“). Se questa è l’opera prima di questa ragazza, aspettiamo con ansia i suoi prossimi lavori.

Voto: Dite la vostra!

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