Per questa settimana di The Passenger abbiamo voluto cambiare totalmente genere e proporre una band all’insegna del raggae. I DotVibes nascono nella primavera del 2005 e da allora la missione musicale protratta negli anni è sempre stata una, quella di divertirsi e di riprodurre quelle sonorità reggae tanto amate dai cultori del genere, sotto una visione diversa, una visione moderna e personale. Il genere più affine ai DotVibes è quello del “new roots” che unisce le classiche sonorità della isla jamaicana ad un’anima hip hop soul ben udibile, il tutto condito da uno stile reggae molto “europeo”. Dopo alcuni riconoscimenti nell’ambito del raggae, la band prosegue fra apparizioni, produzioni e soprattutto lavorazioni di nuovi prodotti musicali. Il primo EP “Drop the love Bomb” esce nel 2009 e permette ai DotVibes di esibirsi non solo in Italia ma di toccare anche la Polonia. Giunge il momento di un album e i DotVibes ci provano con “Inside this bubble” che vede la presenza di artisti come Bunna degli Africa Unite, Peter Truffa dei Bluebeaters e Jacob dei Mellow Mood. Il 2012 è un anno di svolta per la formazione che pubblica “Now Think about it”, videoclip scelto da MTV New Generation per la rotazione televisiva. Il potere della televisione non è certo sparito nel nulla e i DotVibes iniziano a diffondere ad un pubblico più ampio la loro filosofia reggae. Dal 31 maggio è disponibile sul sito ufficiale “Shine a Light on Me”, nuovo EP messo a disposizione in streaming a supporto di un tour che toccherà molte venue in Italia. Dopo aver ripercorso insieme la storia dei DotVibes, è giunta l’ora di lasciar parlare la band stessa, concludendo poi l’articolo con alcune considerazioni sul nuovo lavoro.
A Tu per Tu con i DotVibes
1. Il reggae in Italia. Quanto è difficile proporre una musica così “fuori genere” come la vostra?
Di questi tempi credo il problema stia nel proporre arte in senso lato. Chiaramente se andiamo nello specifico, il reggae, comporta altre implicazioni ma non direi che sia più difficile di altri generi. La scena reggae in Italia si è ben strutturata negli ultimi anni e gli spazi non mancano. Chiaramente bisogna guadagnarseli con anni di attività e giri ma poi le vetrine non mancano. La difficoltà, se di questo vogliamo parlare, sta nel proporre un visione molto personale ed attuale del reggae. In questo genere vi è infatti una certa ortodossia rispetto alle contaminazioni e spesso ci si trova ad affrontare più ostacoli che agevolazioni nel momento in cui si propone un qualcosa di nuovo.
2. Il principio di “Now Think About It” è “la condivisione come unica via per il cambiamento”. Ci spiegate meglio questo principio? Qual è il messaggio che i Dotvibes vogliono veicolare?
In un momento storico come questo, credo sia chiaro a tutti che l’individualismo non porti molto lontano. È proprio quando tutti ci sentiamo minacciati da un modo che non risponde più a nessuna regola che l’unione e la condivisione risultano fondamentali per poter guardare al futuro. Siamo convinti che molte persone, in questo momento, abbiano una discreta soglia di rabbia nei confronti di questo mondo, solo che se questa non viene canalizzata in un qualcosa di positivo, come la musica o le arti in generale, questa massa di energie tende a disperdersi nel nulla. Solo unendo, metaforicamente e non, queste forze possiamo provare a cambiare le cose.
3. Avete deciso di proporre il vostro lavoro in streaming sul sito web ufficiale. Qual è secondo voi il valore del disco fisico allo stato attuale del mercato? Come v’immaginate sia il futuro dei Dotvibes?
Attualmente il mercato musicale ha la capacità di mutare nel giro di pochi mesi, cambiando dinamiche di valore, condivisone e fruizione. Diciamo che a nostro parere il disco fisico sta ormai lasciando inesorabilmente le nostre vite lasciando spazio ad un consumo rapido e purtroppo superficiale della musica. Questo obbliga tutti noi addetti ai lavori a cambiare i nostri metodi di lavoro e di impostazione delle uscite. Fate conto che ormai anche il download è una pratica vecchia perché la musica si sente quasi solo in streaming, che sia Youtube e Spotify. La chiave di lettura secondo noi sta nel non lamentarsi come dei vecchietti che rimembrano i bei tempi ma nell’adattarsi al mondo che cambia cercando di rimanere sempre connessi con il pubblico che ci circonda.Come ci immaginiamo il nostro futuro.. ? Bhè direi che ce lo immaginiamo pieno di successi, di concerti, di facce nuove, di piazze nuove ecc.. insomma partiamo da un idea ottimistica del futuro, almeno questo ci è ancora permesso.
DotVibes – “Shine A Light On Me”. L’ascolto
Ascoltando i DotVibes appare fin da subito udibile questo senso di condivisione tanto citato. Iniziamo a parlare del lavoro dal singolo “Now Think About It”, accompagnato da un videoclip girato da Giuseppe Moreto. L’idea del brano è quella di promuovere la condivisione come unica via per il cambiamento, come abbiamo avuto modo di parlare con la stessa formazione. Dalle sonorità martellanti ed interessanti, il singolo si snoda con facilità fra i diversi generi che fanno parte della carriera dei DotVibes, proponendo però un brano che pur affrontando temi seri risulta molto leggero e fruibile. Il nuovo EP dei DotVibes “Shine a Light on Me” è disponibile direttamente per l’ascolto e il download sul sito ufficiale dei DotVibes, proprio a disposizione con un click. Una dimostrazione della band, una dimostrazione che implica il fatto che al giorno d’oggi la musica sta cambiando forma, sta diventando diversa.
Un concetto ben implementato ed appreso dai DotVibes che propongono un sound infarcito di altri sound ma con un piglio molto personale, all’insegna del divertimento e del superamento di quegli schemi soliti in cui la musica deve essere inglobata ed etichettata. “Shine a Light on me” è un disco autoprodotto ed abbraccia un arco temporale ristretto, proponendo però vari mondi all’interno di sei brani che rappresentano l’essenza dei DotVibes. “Ring My Alarm” è un reggae molto rilassato e tranquillo, che segue la tradizione, si passa a “I’m here” che invece promuove un piglio musicale più suadente ed accattivante, dove il reggae si fonde con l’hip hop. Terzo brano “Non mi volto mai” è una chicca in italiano da ascoltare, anche solo per un confronto con gli altri brani indicati. Si conclude con la già citata “Now Think About It”, il ritmo tradizionale reggae di “Where should I go” ed infine “Dub a light on me” che propone un passo avanti stilistico rispetto alle precedenti canzoni. Sei brani che si amalgamo fra loro mostrando il panorama musicale dei DotVibes, un gruppo che sicuramente piacerà agli amanti del reggae ma non solo. La sperimentazione è il segreto della musica odierna, sfruttiamola.
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