“In Our Heads” è l’ultimo album degli Hot Chip, e sebbene sia arrivato un po’ in sordina continua a sfornare singoli.
L’ultimo video estratto dal quinto album della band londinese è “Don’t Deny Your Love“, rivestito per l’occasione di nerdaggine, tipica anche dell’aspetto del leader degli Hot Chip, Alexis Taylor. Il brano fa parte di quella zona dell’album destinata al puro suono electropop anni 80, svolta rischiosa per la band, in quanto sembra essere costata quasi un passo falso.
L’erede di dischi come “The Warning“, “One Life Stand“, “Coming On Strong” e il successone “Made in The Dark“, non sembra essere all’altezza di questi ultimi, e sperando in un cambiamento per i prossimi lavori discografici, dobbiamo riconoscere però che gli Hot Chip sono sempre capaci di attirare l’attenzione verso qualsiasi cosa che li appartiene.
I videogames e un’insolita partita di calcio sono i protagonisti di questo video, che si conclude in maniera improbabile ma simbolica che si addice totalmente al senso del titolo e del testo del nuovo singolo degli Hot Chip. “In Our Heads“, come accennato, presenta due caratteri distinti, e oltre alla svolta electropop abbastanza estrema, presenta un lato quasi tecno, che probabilmente avrà voluto portare la band verso nuovi orizzonti. Ai seguaci degli Hot Chip questi nuovi orizzonti non piacciono assolutamente, ma allo stesso tempo non li ha portati ad allontanarsi dalla loro band preferita, ma li ha portati pazientemente ad aspettare nuovi dischi e nuovi progetti discografici degni dei successi di inizio carriera.
Dunque la parentesi sembra tutt’altro che piacevole, ma Alexis Taylor e soci sembrano puntare sulle sicurezze per cercare di risalire un po’ e recuperare il carattere indietronico che li aveva fatti conoscere, e cosa meglio di un videogames, una partita di calcio e lo slogan peace and love woodstockiano poteva aiutarli in tale impresa?
Ovviamente contano i fatti e non le chiacchiere, mi raccomando miei cari Hot Chip siate decisi a tornare quelli di prima altrimenti troverete il burrone ombroso degli indie sepolti proprio lì accanto a voi.