Gravissimo episodio di vandalismo quello che si è verificato in questi giorni al cimitero del Verano di Roma: qualcuno, armato di un attrezzo da carpentiere, ha divelto la tomba dove riposano le spoglie mortali di Rino Gaetano rubando la chitarra in marmo (riproduzione commissionata dalla sorella Anna dell’ukulele che usò il cantautore in occasione del Festival di Sanremo 1979) e, non pago, portando via anche un quaderno di frasi e pensieri dedicati all’artista di Crotone.
L’allarme è scattato sabato mattina perché la maggior parte dei visitatori è abituale e conosce il loculo a memoria e la notizia ha fatto il giro dei fans in pochissimo tempo, causando sgomento e rabbia tra migliaia di persone che si stanno interrogando sul motivo del gesto, così come l’avvocato Leopoldo Lombardi, rappresentante legale della famiglia Gaetano, che ha rilasciato una breve dichiarazione:
Questa mattina presenteremo la denuncia. Io non credo all’ipotesi dell’ammiratore feticista. Non mi meraviglierei se quell’oggetto finisse in vendita on-line o, peggio ancora, fosse usato per un’estorsione alla sorella di Rino. Si tratta di un reato grave, perché oltre al furto con destrezza scatta anche l’articolo 408 del codice penale in materia di vilipendio di tomba che prevede una pena da sei mesi a tre anni.
L’oggetto, in afyon, aveva un valore commerciale di circa 500.000 lire nel 1981, ma ovviamente inestimabile è il suo valore storico ed affettivo come lo è anche del quaderno di pensieri che si trovava vicino la tomba di Rino Gaetano (al riquadro 119, piano terra, cappella quinta, loculo 10 del Verano) e su cui moltissimi ammiratori hanno vergato nel corso del tempo pensieri, considerazioni, frasi d’affetto per il cantante crotonese morto a soli 30 anni. E’ stato messo un nuovo quaderno ma sarà impossibile sostituire l’opera d’arte che potrebbe essere acquistata da qualche collezionista privo di scrupoli a qualunque cifra. Attendiamo sviluppi.