Dente, I Cani, LLDCE: ecco la riscoperta del cantautorato italiano

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Dente
Sito Ufficiale di Dente

La prima volta che ho visto Dente in concerto era un perfetto sconosciuto. Apriva il live bergamasco dei Verdena e, lui, sul palco, era tutto fuorché una rockstar. Salì timidamente sullo stage, rivolgendo al pubblico un sorriso appena percettibile e parlò di amore, e di una vita molto simile a quella della grande maggioranza di coloro che era li ad aspettare il trio bergamasco, proprio come la sottoscritta.

Sono passati svariati anni, fra quel momento e oggi; in quest’ultimo periodo il cantautorato, a dispetto di qualsiasi previsione negativa, ha ottenuto un riscontro di critica e attenzione mediatica davvero inaspettate. Il merito va senza ombra di dubbio ai protagonisti di questa rinascita: Dente, Le Luci della centrale elettrica, I Cani ed altri ancora che, magari, sono conosciuti, per il momento, solo nell’ambiente underground.

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In uscita per Ghost, Dente, ha un progetto molto ambizioso di cui sta parlando lungamente in questo periodo “Io dentro di noi”. Il disco uscirà l’11 ottobre e Giuseppe Peveri, in arte Dente, classe 1976 ha spiegato, soprattutto, il suo modo d’intendere la musica. Il prodotto discografico conterrà dodici tracce che sono state scelte fra una ventina di canzoni dove le chiavi di lettura, ancora una volta, si devono ricercare nella vita quotidiana. Dente definisce questo lavoro maggiormente ricercato rispetto agli altri dischi, che ricordiamo essere “Anice in bocca” del 2006, “Non c’è due senza te” del 2007, “Le cose che contano” del 2008 e “L’amore non è bello” del 2009. Un album, circa, per anno, dove il talento di Dente è cresciuto e si è potenziato a dismisura, fino ad interessare sempre più la parte mediatica della musica.

Ritorniamo però alle parole di Dente che, nelle numerose interviste rilasciate, è stato definito quasi all’unanimità con l’appellativo di “uno dei cantanti più veri della scena attuale italiana”. Dente racconta della prima volta sul palco e della sua timidezza; il segreto per sconfiggere la cosiddetta paura da palcoscenico è quello di chiacchierare con il pubblico. Rivela inoltre di adorare la musica anni ’60 e ’70 ma, non vuole assolutamente sentir parlare di paragoni. Proprio in questi ultimi mesi, Dente, è stato paragonato ad un’infinità di cantautori nostrani, da De Gregori a Battisti ma i confronti non piacciono al cantautore di Fidenza. Il periodo della gavetta, raccontato da Dente come “anni di lavori saltuari” culmina con una riflessione molto interessante. Il cantautore infatti rivela che il suo è il “mestiere più precario del mondo, perché si lavora in base a quello che esce dalla testa”. Proprio in base a queste parole, la riflessione di Dente prosegue, chiedendosi infatti “ma se un giorno dalla testa non esce più niente?”

Per ora non sembra essere ancora il momento di scoprirlo e ci auspichiamo ciò accada il più tardi possibile. Riguardo alla sua partecipazione a “Milano libera tutti”, concerto a sostegno della candidatura di Pisapia, ecco quali sono state le sue parole: “Ci ho riflettuto tanto prima di decidermi, ma sono contento di aver partecipato. Milano è la città in cui vivo ed è sempre più triste, non ci sono spazi per suonare: era una dimostrazione che anche a Milano si possono fare delle cose come quella. Ora non so cosa succederà, ma bisognava dare un segnale.”

Passiamo ora a parlare rispettivamente di un cantautore ormai affermato e di uno, invece, ancora tutto da scoprire. Le Luci Della Centrale Elettrica, il progetto di Vasco Brondi, è ormai sotto gli occhi del pubblico già da alcuni anni. Grazie a “Canzoni Da Spiaggia Deturpata”, la sua grande, fulminante presentazione, il cantautore di Ferrara è riuscito a farsi conoscere con la definizione di “colui in grado di raccontare la precarietà di questi anni”.

Discorso diverso, ma poi neanche tanto, per I Cani; anche in questo caso il progetto nasce dalla mente di una sola persona che è riuscito a racchiudere il mondo comune della realtà romana. Provocatorie ma dalla scrittura liscia e immediatamente capibili, le canzoni contenute ne “Il sorprendente album d’esordio dei Cani” meritano davvero un ascolto ma, difficilmente vi fermerete ad uno solo.

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