Decò: la recensione de “La stanza dei colori”

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Dieci tracce movimentate ed energiche per l’ultimo lavoro dei Decò, il duo formato dai fratelli Marco e Matteo Visonà. L’album “La stanza dei colori” segue e contiene i due precedenti singoli “Sospesi nel vento” e “Fantastica”, che aprono il cd della Emmevi Music S.r.l., etichetta degli stessi fratelli vicentini.

Il sound creato dal duo in questo album di debutto e gli stessi singoli sembrano adatti a conquistare un pubblico televisivo e radiofonico: i gemelli Visonà, durante la loro gavetta, hanno messo piede su diversi palchi noti come quello del Festivalbar o di Sanremo estate, a cavallo tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del 2000. I ritornelli della band, intrisi di riferimenti sentimentali, freschi e giovani, restano impressi dopo appena due-tre ascolti, ma questo non penalizza un album di qualità, dalle venature pop – rock. Somiglianze della band ci sono con i più anziani, discograficamente parlando, Velvet e Sugarfree.

Non posso stare così nell’aria guardami perché valgo qualcosa/ ti ho dato il meglio di me ma ora/ resti in silenzio e non c’è una parola” cantano in “Sospesi nel vento“, o “Sono qui/ come un fiore vivo il mondo da qui/ mentre cerco la mia stella così/ resto in volo in volo in volo na na na na na” di “Il mondo da qui“. I fratelli ripropongono anche una canzone di Francesco De Gregori “Sempre e per sempre” in un’atmosfera soffusa e vibrante.
Il futuro della band sembra essere amichevole in radio, le canzoni sono facilmente fruibili a tale livello e questo è dimostrato anche dal successo avuto col singolo “Fantastica”, uscito lo scorso settembre. Insomma “La stanza dei colori” è un disco che se non passa inosservato materialmente, si lascia ascoltare e riascoltare piacevolmente, senza eccessivo impegno, ne’ invadenza, comunque gradevole.

[a cura di Stefania Ortolano]

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