Dante: “Vedo una vita che ricomincia”

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Dante |© Brancatisano

Qui a MelodicaMente ci capita qualche volta di riuscire ad intervistare artisti dal passato e dal presente particolare. E questa volta abbiamo avuto l’occasione di intervistare Dante, cantautore calabrese libero dopo alcuni anni di carcere per un errore giudiziario. L’intervista che ne è nata è stata breve ma intensa, un piccolo pezzo di vita che ci è stato donato.

1) Da poco hai pubblicato il tuo nuovo disco, “ViaGleno”, insieme ad un libro autobiografico dal titolo “Storia straordinaria di un uomo ordinario” ed entrambi fanno parte di un unico progetto artistico in cui racconti la tua vita dopo tre anni di carcere. Come è nata la voglia di raccontrarsi così?

È nata con la speranza che altre persone non subiscano una tale ingiustizia, che questo racconto possa far riflettere affinché altre vite non vengano più sradicate.

2) Hai registrato il disco negli studi de “Il villaggio della musica”, una scuola di musica che tu hai aperto nel Canton Ticino indirizzata soprattutto ai giovani. La scelta della Svizzera è stata voluta o obbligata? Come ci si sente nel doppio ruolo di cantautore e produttore, ruolo che non ti è nuovo visto che hai fondato l’etichetta indipendente Eden Music?

Nessun obbligo, ho scelto liberamente ma cercando di stare più alla larga possibile visto che ancora non si decidono a mettere la paola fine su quanto mi hanno fatto, ma sinceramente mi manca la mia Italia. Nel doppio ruolo di cantautore e produttore mi sento benissimo e mi posso confrontare con giovani talenti che propongono le loro idee che uniamo alle mie.

Dante |©  Brancatisano
Dante | © Brancatisano

3) Nel disco “Via Gleno” ci sono un sacco di collaborazioni eccellenti, dal batterista Alfredo Golino al chitarrista e bassista Andrea Braido fino al giovane pianista Ivan De Clemente ed ad Andrea Innesto al sax. Come sono nate queste collaborazioni?

Sono i musicisti giusti scelti per il progetto, li ho fortemente voluti perché sapevo il loro valore e conoscendoli da tempo anche loro volevano partecipare al progetto, ci tenevano. Volevamo che fosse un disco vero, pieno di emozioni anche dal punto di vista musicale, infatti ognuno ci ha messo il suo.

4) Il tuo disco, grazie anche al singolo che dà il nome al tuo lavoro, sta riscuotendo un notevole successo. Come vive questo successo una persona che per un lungo periodo di tempo ha vissuto la vita che hai vissuto tu?

Ogni volta che ascolto “Via Gleno” sia nelle radio, che in auto o in studio, mi vengono i brividi. Penso che sia un miracolo averla scritta, vivo il momento come una persona normalissima, il successo e dentro ognuno di noi, superare ogni ostacolo che la vita ci da’, anche quotidianamente, è il successo.

5) La tua carriera nasce anni fa ne “I Pitagorici”, con cui hai inciso due album, e poi con una lunga carriera solista cominciata nel 1998 e che ti ha portato grazie al disco “Il Mio Grido” in tour in America e in Australia. Cosa conservi di quell’esperienza?

Bellissimi ricordi, spesso li racconto ai ragazzi del Villaggio della Musica. Così come sono stati momenti unici i concerti per il Telethon, sfidavamo il freddo gelido all’aperto sulle piazze del sud ma la gente partecipava numerosissima, basti pensare che la Calabria era ultima in raccolta fondi e grazie alla collaborazione di tutti siamo riusciti a sensibilizzarla e portarla tra i primi posti.

6) Siamo ai saluti, ma prima di commiatarci la domanda quasi di rito: cosa vede Dante, ora, nel suo futuro di cantautore ma soprattutto nel suo futuro di uomo finalmente libero?

Vedo una vita che ricomincia, spero che la parola fine al calvario venga posta al più presto, spero che tutti insieme possiamo migliorare questa società con il dialogo per renderla sempre migliore.

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