“Guarda quanta gente c’è” all’Arenile di Bagnoli per il concerto di Daniele Silvestri, sabato 21 settembre: quasi tre ore di live con una trentina di brani per l’artista romano, che ha conquistato tutti i presenti nella strabiliante scenografia partenopea. Il concerto, aperto alle ore 21.00 dagli EPO, band rock di origine napoletana, inizia con “Love is in the air” e “Il bisogno di te”, uno dei due brani portati da Daniele all’ultimo Festival di Sanremo, per poi lasciare spazio a “Sornione”e a “Ma che discorsi”, e i napoletani cantano con lui. Si diverte, Daniele Silvestri, e fa divertire, in un continuo scambio con il pubblico, accompagnato dala superband, formata da nove elementi, capace di tutto, compreso un continuo cambio e scambio di strumenti e ruoli. Tra “Me fece mele a chepa” e “Datemi un benzinaio” l’Arenile sceglie la seconda, che viene seguita da “Un giorno lontano”; poi, il primo ospite: Francesco di Bella dei 24 grana, per un duetto su “Cant pe’ nun suffrì”.
Le canzoni si susseguono veloci, fino ad arrivare alla sequenza con “Le navi”, accolta dagli applausi, “L’autostrada” e “Il mondo stretto in una mano”, alcuni tra i testi migliori del cantautore capitolino, “La Paranza” e “Il flamenco della doccia”, con Capone & Bungt e Bangt – che avevano già duettato con Silvestri sul palco di Sanremo 2007 – che portano l’Arenile a scatenarsi per poi fermarsi in un’emozione condivisa quando partono le prime note dell’ attesissima “Occhi da orientale”. Da lì si arriva al momento più coinvolgente dell’intera serata: James Senese, storico volto del jazz napoletano -“che fortuna ragazzi che avete ad averlo qua” commenta Silvestri – per una jam session su “Lo Scotch” e una versione completamente riarrangiata de “L’Y10 Bordeaux”, con l’epilogo lasciato interamente al sax di Senese: pura magia.
Si continua con “Il mio nemico”, testo sociale evidentemente attuale, “Sono io” per poi sfrenarsi su “Gino e l’Alfetta” e la storica “Salirò”, alla fine della quale si spengono le luci. Il momento del bis viene aperto da “A bocca chiusa”, il secondo dei brani portati all’ultima edizione sanremese, splendido pezzo in pieno stile cantautoriale italiano, che sulla fine ripete l’inciso che viene diviso tra il cantante e il pubblico, che diventa parte integrante dell’esecuzione del brano; poi “Testardo”, per esprimere al meglio la sua romanità che i napoletani hanno accolto alla grande, accompagnandolo con le loro voci e “Stizziscitici” – “che non è una vera canzone”– brano che basa l’intero testo su scioglilingua italiani. Ultimi due brani, “Questo Paese”– “questa qui qua la devo fare per forza”– e i buoni intenditori a questo punto avranno capito, per poi concludere davvero al grido di “Venceremos adelante, o victoria o muerte” in “Cohiba”, brano-tributo a Che Guevara. Tre cambi d’abito, un mix ben bilanciato tra brani storici e inediti, un’energia incontenibile alternata a momenti di pura emozione, come del resto l’intera produzione del cantautore, per una serata che i presenti difficilmente dimenticheranno.
Daniele Silvestri feat. James Senese – Y10 Bordeaux – Napoli 21/09/13