Uno dei momenti più iconici ed importanti per la storia di un gruppo musicale è la scelta del nome d’arte: esistono ricerche e studi per capire quale sia la formula perfetta per creare un nome accattivante e che rimanga impresso nella memoria della gente. Ma ben prima di queste ricerche molti gruppi hanno trovato il modo di farsi ricordare grazie alla loro musica. Resta però la curiosità di come siano nati alcuni nomi di questi gruppi memorabili: facciamo insieme una piccola carrellata italiana, dopo quella straniera, sui nomi dei gruppi più famosi e curiosi e su come essi siano nati.
Dopo aver visto come sono nati alcuni dei nomi dei gruppi più famosi della musica internazionale, diamo uno sguardo in casa nostra e vediamo cosa siamo riusciti a combinare nel BelPaese. Partiamo dagli 883: il duo composto da Max Pezzali e Mauro Repetto, dietro consiglio del produttore Claudio Cecchetto, cambiarono il loro nome dal poco originale “I Pop” a 883, il modello di moto della Harley Davidson di cui i due sono grandi appassionati.
Alcuni gruppi hanno scelto il loro nome grazie ad una canzone: gli Afterhours grazie al brano dei Velvet Underground intitolata “After Hours”, i Negrita prendono il nome dalla canzone dei Rolling Stones “Hey! Negrita” mentre Marlene Kuntz è l’unione tra il nome dell’attrice tedesca Marlene Dietrich e “Cunts”, il titolo di una canzone della band americana dei Butthole Surfers storpiato poi ad arte.
Alcuni gruppi hanno dovuto cambiare il nome in corso d’opera: i Verdena dovettero cambiare il nome perchè l’iniziale Verbena (il nome di una pianta) era già stato scelto da un gruppo americano e sostituirono la B con la D (ironia della sorte, i due gruppi agli inizi facevano musica simile) mentre i Pooh, originariamente chiamati Jaguars, dovettero cambiare nome per via dell’omonimia con un gruppo romano; venne scelta la proposta della segretaria del produttore che si ispirava a Winnie-the-Pooh, il famoso orsacchiotto della letteratura per l’infanzia.
Gli Articolo 31 dovevano chiamarsi “Articolo 41” (l’articolo di legge che prevede la possibilità di essere esentati dal servizio militare per sindromi nervose) ma su suggerimento di un professore universitario, lo cambiarono in “Articolo 31”, rifacendosi dalla famigerata Section 31 del Broadcasting act del 1960, una legge emanata dal parlamento irlandese che affermava che solo i partiti politici espressamente autorizzati dal governo irlandese avrebbero potuto parlare in TV, radio e altri mezzi di comunicazione.
Il nome Linea 77 deriva dalla linea dell’autobus che la band prendeva per dirigersi verso la loro prima sala prove: sempre la sala prove c’entra con i Litfiba, in quanto l’indirizzo telex della sala prove della band era “L” (prefisso telex), “IT” (Italia), “FI” (Firenze), “BA” (Via de’ Bardi).
Alcuni nomi derivano dai luoghi: i Negramaro si chiamano così per via del vitigno della terra d’origine della band, il Salento, i Modena City Ramblers volevano che anche la loro città, Modena, avesse come in Irlanda i suoi “City Ramblers” (matti di città) mentre la PFM prende il nome dalla Premiata Forneria Marconi, una pasticceria a Brescia situata nei pressi della sala prova della band.
Oltre a questi nomi, ci sono alcune cusiorità: il nome dei Baustelle nasce da una parola tedesca che significa “cantiere”, “lavori in corso” e pare sia stato scelto sfogliando un dizionario italiano-tedesco dopo una lunga ricerca su diversi testi stranieri. I Matia Bazar si chiamano così perché Matia (cioè “matta” in dialetto genovese) era il nome d’arte della cantante del gruppo Antonella Ruggiero mentre il nome Subsonica nasce da una disputa: con la nascita del gruppo il cantante Samue Romano propose “Sonica” come una canzone dei Marlene Kuntz mentre C-Max/Massimiliano Casacci propose Subacqueo come il titolo di una canzone che aveva scritto con gli Africa Unite. La ragazza di Max, infine, propose di unire i due nomi formando Subsonica.