Buon compleanno a Roger Waters

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Potremmo considerare settembre un mese all’insegna degli eventi che hanno lasciato segni indelebili per la musica (intesa come categoria generale, alla quale siamo quasi tutti affini), ed in particolare per la musica rock. E, se ieri si commemoravano gli immaginari (…inteso nella volontà di festeggiarli) 65 anni di Freddy Mercury (che, come ben noto, ha lasciato il panorama musicale all’ età di 45 anni) oggi, 6 settembre, è una data che potremmo definire ambigua (termine che non ci spaventa, vista la varietà a cui ci ha abituato negli anni il mondo della musica), intesa come mix di ricordi spiacevoli e piacevoli. In particolare, due sono gli eventi significativi che vale la pena ricordare. Per gli eventi spiacevoli, ci lascia il 6 settembre 2007, il tenore italiano per eccellenza Luciano Pavarotti, Big Luciano, com’era affettuosamente chiamato da amici e colleghi che, in una delle ultime interviste disse di se: “Penso che una vita per la musica sia una vita spesa bene ed è a questo che mi sono dedicato-ndr“, lasciando nello sconforto l’intero panorama della musica italiana e internazionale. Ma a noi piace ricordarlo tramite la sue canzoni. Tra gli eventi piacevoli, nasce il 6 settembre 1943 a Great Bookham (Inghilterra), Roger Water bassista e fondatore con Syd Barret, David Gilmour e Nick Mason, dei Pink Floyd, band anglosassone destinata a segnare una svolta nel panorama della musica internazionale. Qualche breve acceno biografico. Nato e cresciuto nella contea di Surrey nei ditorni di Londra, si trasferì poi a Cambridge dove ebbe modo di incontrare la prima volta Syd Barret (in seguito anche Nick Mason e David Gilmour che fequentavano lo stesso college), con il quale cominciò la stesura dei “mattoni” che avrebbero poi condotto ai Pink Floyd. Orfano di padre dall’età di 4 mesi (sottotenete dell’esercito inglese, che perse la vita nella battaglia di Anzio durante la seconda guerra mondiale), Waters non ebbe mai modo di poterlo conoscere e, come dichiarato dallo stesso, questa mancanza lo segnò profondamente. Il segno più tangibile, oltre ai testi composti dallo stesso Waters in cui compaiono spesso e volentieri riferimenti alle atrocità della guerra, lo possiamo riscontrare nel concept album “The Wall“, uscito nel 1979 e seguito dall’omonimo film, in cui si racconta della vita del giovane Pink, assediato da profonde paranoie ed insicurezze, che lo portano poi (più inconsapevolemente che volontariamente), alla costruzione di un muro tra sè e gli altri.

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© BERTRAND LANGLOIS/AFP/Getty Images
Come dichiarato dallo stesso Waters :“[…]Quando comincia a scrivere The Wall ero in una fase in cui cercavo di dare un senso alla mia vita.E, si, ci sono riuscito – ndr.”Ma, doveroso ricordarlo, il suo smisurato ego, contribuì a sfasciare il gruppo (già segnato dall’esclusione di Syd Barret, per problemi di volubilità dello stesso, come dichiarato anni dopo da Waters), tant’è vero che nel 1984 Waters lasciò i Pink Floyd intraprendendo la carriera da solista, mentre la restante formazione continuò il percorso iniziato, pubblicando album e organizzando tour che facevano registrare il tutto esaurito. In questo contesto, lo stesso Waters, era determinato a portare avanti il suo progetto “The Wall” scritto e diretto completamente da lui, ma non riuscì mai completamente nell’impresa, essendo il suo nome indissoulubilmente legato a quello della band. Le ragioni che portarono Roger Waters a lasciare la band, si possono sintetizzare in poche righe:“[…] ai tempo dei Pink Floyd ero ricco e famoso, ma anche arrabbiato e felice – ndr”.Si evince, chiaramente, che lo stesso Waters era consapevole di vivere un dissidio interiore talmente forte, da non riuscire a comunicare con nessuno e il tutto, come già descritto, si sintetizza e prende forma nell’opera rock “The Wall”, che rimarca un’influenza fondamentale per numerosi artisti e band, che si sussegirono negli anni seguenti. Oggi, però, è tutto diverso, e lo stesso Waters nel 2010 ha riproposto lo show The Wall, interamente rivisto, ma con gli stessi contenuti che da sempre lo contraddistinguono. Il tour ha fatto tappa anche in Italia, al Mediolanum Forum di Assago lo scorso Aprile, raddoppiando le date lo scorso Luglio. Significativo, a questo proposito, ricordare che durante l’esibizione a Londra il 12 Maggio 2011, sul palco si sono presentati anche David Gilmour (chitarrista e vocalist) e Nick Mason (batterista), suonando alcuni pezzi con lo stesso Waters, tra cui risalta all’occhio e all’orecchio “Comfortably Numb”, pezzo che sintetizza la storia di Waters e…dei Pink Floyd. Nella speranza che, con questo gesto, i membri dei Pink Floyd abbiano messo da parte tutte le vecchie incomprensioni non ci resta che dire: Auguri Roger!

2 COMMENTS

  1. Auguri al Grande Roger mi è mancato negli ultimi album dei pink potevano ancora essere degli album memorabili e non soltanto album di ottima musica ,il suo riavvicinamento alla band e un regalo bellissimo per gli innumerevoli fan… anche se ormai solo il ricordo ci rimane della band completa un saluto al grande Richard Wright ciao Angelo ottimo articolo

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