BTS, il K-Pop che scala Billboard

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52.225.335 visualizzazioni in un mese. Da qualunque lato le si guardi sono un gran bel numero di visualizzazioni in un tempo relativamente breve. La cosa acquisisce maggiore spessore quando a farle è un video musicale di un gruppo semi-sconosciuto in buona parte del globo, un gruppo di sette ragazzi che vengono dalla Corea del Sud, V, Suga, Jin, Jungkook, Rap Monster, Jimin e J-Hope, meglio conosciuti come BTS o Bangtan Boys.

Ma chi sono i Bulletproof Boy Scouts e che hanno fatto di così speciale? La band, formata nel 2013 dalla Big Hit Entertainment e che ha già all’attivo numerosi premi, ha da poco debuttato con il suo secondo disco, “Wings“, promosso dal singolo “Blood, sweat, tears“. Ebbene, il numero che vi abbiamo detto prima si riferisce alle visualizzazioni del video del singolo che trovate in fondo all’articolo. Il brano ha contribuito al grande successo del disco che è balzato al primo posto delle classifiche di iTunes in oltre 26 nazioni e che ha debuttato al 26esimo posto nella BillBoard200, l’ingresso più alto in questa classifica per un album di K-Pop.

I BTS hanno anche una grandissima fanbase internazionale, dato che con i loro tour hanno cantato in Asia, Europa, Australia, Nord e Sud America, e le loro performances gli hanno permesso di vincere il premio come “Best World Performer” ai 2015 Mnet Asian Music Awards. La loro presenza sui social media è talmente ampia che sono finiti sulle pagine di Forbes e Twitter ha creato una serie di emoji dedicati a loro, conquistando anche il primo posto nella Social 50 Chart di Billboard, traguardo mai raggiunto da un gruppo coreano.

Cosa differenzia i BTS da tutti gli altri gruppi K-Pop? Ebbene, il gruppo ha prodotto personalmente il secondo disco “Wings” e nei testi delle canzoni sono affrontati molti temi sociali come il bullismo, la ricerca della felicità e il rifiuto degli ideali della società conservatrice asiatica, una cosa non molto consueta nella cultura coreana e che gli è valsa il soprannome di “K-Pop Social Conscience“. Il tutto questo condito da una buonissima base di Hip hop, pop e r’n’b e presentato con una veste grafica curatissima sia negli interni che nelle coreografie, vero asso nella manica di tutto il K-Pop.

Direi che il tempo delle chiacchiere è finito, non resta che gustarvi il video di “Blood, sweet, tears”.

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