In uno scenario completamente diverso rispetto a quello di sabato, si è consumata, proprio ieri, la seconda conclusiva giornata dell’iDay Festival, a Bologna. Se, nella prima giornata, il sole l’ha fatta da padrona insieme a tutto il pubblico indie italiano e non solo, accorso per band come Kasabian ed Arctic Monkeys, ecco che ieri il pubblico dei punk ha invaso l’Arena Parco Nord della città emiliana.
La giornata è stata aperta dagli Adam Kills Eve, gruppo italiano, originario di Firenze, che milita nella musica nostrana già da circa quattro anni. Altra band italiana che ha avuto l’onore di farsi conoscere in una platea del genere, gli If I Die Today hanno proposto un mix fra punk e hardcore che ha da subito divertito il pubblico presente, ancora in quantità discreta. La giornata è proseguita, in seguito, con i Face to Face, gruppo skate punk californiano che hanno proposto le migliori canzoni del loro repertorio ventennale.
Menzione assolutamente d’onore per i Taking Back Sunday, considerati, da sempre, come un gruppo emo hanno però mostrato un background intriso di diverse influenze. La band sembra aver convinto il pubblico presente anche se, vale la stessa precisazione utilizzata ieri: è fin da subito evidente che la stragrande maggioranza dei fan, nelle ore pomeridiane dell’iDay, è li solo per aspettare i gruppi finali della giornata. Ecco quali sono state alcune delle canzoni proposte dai Talking Back Sunday: “Liar”, “El Paso”, “Faith”, “Timberwolves”, “A decade under the influence”, “You’re so last summer” con i brani conclusivi “You got me” e “Make Damn Sure”.
La serata, ancora molto piovosa, è proseguita con il punk dei No Use For a Name, band californiana all’attivo con numerosi dischi, fra cui si ricorda “The Feel Good Record of the Year” del 2008. La band capitanata da Tony Sly propone un mix di punk orecchiabile che ha da subito convinto il pubblico presente. Ecco alcune delle canzoni proposte dalla formazione americana: “Dumb reminders”, “You day”, “Rainbows”, “Garden”, “Invincible”, “Let me down” e ancora “Biggest lie” e “Savior”.
Ed ecco le due conclusive band della giornata con Simple Plan e The Offspring. La band capitanata da Pierre Bouvier, ha proposto un grande ritorno sulle scene italiane dopo la bellissima esibizione dello scorso anno. La formazione canadese che, nel corso degli anni si è fatta conoscere grazie a singoli come “Welcome to my life” e “Shut up!” ha portato sulla scena un live davvero molto carico, in previsione anche dell’atteso disco “Get Your Heart On”. I Simple Plane, infatti, hanno annunciato pubblicamente che presto uscirà il loro nuovo lavoro e, durante la stesura del disco la band ha collaborato con numerosi cantautori come i Weezer e Natasha Bedingfield. La formazione ha inoltre annunciato, proprio ieri, che presto li vedremo in tour, presumibilmente durante la primavera del prossimo anno.
I membri della band hanno inoltre sottolineato che il prossimo disco sarà davvero molto “commerciale” nel senso più buono del termine in quanto troverà il consenso di un grande pubblico. La performance è sicuramente risultata positiva ed il pubblico felice di aver strappato la promessa di un presto ritorno. Proprio come è successo con i Kasabian la giornata precedente che, hanno annunciato di uno show a novembre, nel nostro paese, all’Alcatraz di Milano. Ecco alcune delle canzoni proposte dalla formazione “Shut up”, “Astronaut”, “Loser of the year”, “Welcome to my life” e “Your love is a lie”.
Altra headliner davvero riuscita, sempre in paragone alla giornata di ieri, gli Offspring, band punk rock americano, hanno portato sulla scena italiana il meglio della musica punk degli ultimi anni. La band è stata parte fondamentale di tutta quella rivoluzione musicale che ha visto protagonisti gruppi come Green Day e Blink 182. Intrisi di diverse influenze provenienti da diversi generi musicali, per lo più fondanti nel territorio americano, la band ha confezionato un ottimo show proponendo canzoni fisse del reportorio come “All i want”, “November song”, “Have your ever”, “Bad Habit”, “Kristy”, “Get a job”, “Americana”, “Pretty fly” e “Want you bad”.
Due pubblici opposti per due giornate, seppur concomitanti, davvero agli antipodi della musica; questo può essere un claim dell’iDay di quest’anno che, viene promosso a grandi voti anche dall’ottimo lavoro dell’Indipendente Concerti, sempre più presente all’interno della scena italiana musicale.