Robert Allen Zimmerman, uno dei più leggendari musicisti americani, conosciuto in tutto il mondo come Bob Dylan, compirà 70 anni il prossimo 24 Maggio. Il nostro Bob si è distinto nel corso degli anni come cantautore e come compositore di brani entrati a far parte della leggenda della musica, ma si è altresì distinto anche come scrittore, poeta,pittore, attore e conduttore radiofonico diventando così una delle figure più emblematiche del panorama musicale, della letteratura e della cultura popolare nel corso degli ultimi 50 anni.
Infatti i testi delle sue prime canzoni affrontano temi politici, sociali e filosofici, e risentono di influenze letterarie che sfidano le convenzioni e la retorica della musica pop affidandosi anche alla controcultura popolare. Canzoni come “Blowin’ in the Wind” e “The Times They Are Changin” sono diventate gli inni dei movimenti pacifisti e per i diritti civili. Dylan è sempre stato uno degli artisti più riservati che il mondo abbia conosciuto: pochissime infatti sono state le sue interviste rilasciate nel corso degli anni. Per quest’occasione però, come mai accaduto fino ad ora, Dylan ha rilasciato un comunicato stampa.
In realtà il comunicato non è stato rilasciato in vista del suo imminente compleanno, ma per parlare di tutta una serie di controversie che sono nate a proposito di alcuni concerti da lui tenuti in Cina. I media internazionali hanno accusato addirittura il cantautore di essersi venduto; questo perchè come spesso accade quando una star occidentale tiene un concerto in Cina, le autorità avevano richiesto una sorta di lista di canzoni che Dylan avrebbe eseguito, sicuramente per poterne censurare qualcuna. Ad esempio è stato richiesto che non fosse suonata la leggendaria ”Blowin in the wind”, ed in effetti così è stato. Dylan è intervenuto sull’argomento dichiarando in realtà sul suo sito ufficiale che “Non si tratta di nessuna censura, o, perlomeno, a me nessuno l’ha detto e ho suonato tutto quello che volevo come faccio ogni sera da tre mesi a questa parte”. Il cantautore ha poi dichiarato con tono scherzoso che il pubblico presente ai concerti era così giovane che sicuramente non avrebbe conosciuto le sue canzoni più vecchie, ovvero quelle sottoposte a censura, e che pertanto tali accuse rivolte dai media risulterebbero del tutto infondate. Chiusa la polemica, la rivista Rollin Stone dedica copertina e uno speciale al complenno del cantautore. In tal numero sono presenti gli auguri delle stelle più splendenti del mondo musicale e letterario.Tanto per citarne uno Bruce Springsteen ha descritto Dylan come ”il Padre degli Stati Uniti d’America”. La rivista considera ”Like a rolling stone’‘ come la canzone migliore del menestrello di Duruth. Il brano è stato riconosciuto come tale da una giuria composta da musicisti, giornalisti e professori. “Like a rolling stone” si fermò al numero 2 delle classifiche statunitensi ed era il primo brano del lato A dell’LP “Highway 61 revisited”. Essa è seguita, in ordine di apprezzamento, da “A hard rain’s a-gonna fall”, “Tangled up in blue”, “Just like a woman” e “All along the watchtower”. Nonostante il nostro Dylan abbia ritrovato nel corso degli anni smalto e lucidità, e anche successo di vendite, la canzone che ha trovato miglior piazzamento negli ultimi suoi 14 anni di carriera è stata ”Mississipi” (da “Love ad theft” del 2001) che ha ottenuto una modesta 21esima posizione. Tuttavia però Paul Simon, celebre cantante del duo ”Simon and Gurfukel” ha dichiaro che senza Bob Dylan un loro capolavoro come ”The sound of silence” non sarebbe addirittura esistito. Tanti auguri Bob.