A Björk non basta più solo la musica: con il nuovo disco entra in una nuova era – che forse farà tendenza – ricca di suoni, strumenti nuovi, applicazioni per iPad, iPod, iPhone, iPod Touch. Tante novità che fanno passare in secondo piano addirittura la messa in scena: Björk ha debuttato al Manchester International Festival con uno show al Museum Of Science and Industry presentandosi con una parrucca arancione, vestiti teatrali e un coro di ben venticinque persone!
Per questo lavoro ha inventato alcuni strumenti nuovi dimostrando anche una certa cultura in merito di folklore: sharpsichord, gamelesta fanno quasi dimenticare che sul palco gli unici strumenti che per luogo comune consideriamo “tradizionali” sono batteria e tastiere, per il resto i musicisti che accompagnano la pittoresca cantante islandese suonano anche sintetizzatori installati sull’iPhone, iPod.
“Biophilia”, questo il titolo del nuovo disco, è la voglia di legarsi agli elementi naturali così brani come “Moon“, “Dna”, “Virus”, “Hollow” ci ricordano volta per volta le fasi lunari, geni e cromosomi che unendosi danno origine alla vita o ancora, nel caso di “Virus”, storie di vita e di morte. Ma non solo: “Hollow” esprime il legame di tutti noi con la Terra, la gravità; è la ricerca attraverso espressioni sonore della formula di attrazione che questo fantastico mondoesercita su di noi.
Come esistono versioni infinite di esseri viventi – pensiamo ai regni presenti sulla Terra – tante sono quelle proposte da “Crystalline”: singolo disponibile su iTunes, con diverse applicazioni si possono scaricare videogiochi nei quali si può reinventare la canzone in base ai risultati conseguiti nel videogame. Questa canzone si ispira alla metamorfosi dei cristalli e come in una infinita galassia ne scopriamo innumerevoli forme.
“Per chi ascolterà questo disco fra dieci anni sarà come i miei altri album, non c’è bisogno delle app per apprezzarlo”– così la cantante islandese ha risposto a chi le chiedeva se questo lavoro rischia di far dimenticare la sua musica. Il designer americano Scott Snibbe ci spiega invece come è nato il progetto e che mutazioni ha subito con l’avvicinarsi di nuove e importanti tecnologie: “Volevamo spiegare come nasce questa musica, svelare il mondo che la circonda. Il progetto è iniziato nel 2008; all’inizio avevamo pensato a un edificio in cui a ogni brano fosse riservato un ambiente“: con la possibilità di scaricare le app sui vari iPod si è quindi lasciata la strada che portava a installazioni permanenti. Resta assai difficile però prevedere un tour agile e con spostamenti lunghi. Lo staff fa sapere che il tour che seguirà prevede piccoli spostamenti da una città all’altra nelle quali soggiornare per alcune settimane, proprio come un circo.
Non resta che provare ad acquistare un biglietto per assistere ad uno show che può solo destare interesse e curiosità.
La Stampa