Qualche giorno fa abbiamo presentato l’evento “Big 4” tenutosi ieri sera all’Arena Concerti alla Fiera di Rho (Milano). La scaletta dell’evento molto atteso, considerato all’unanimità come il grande festival metal con tappa italiana, è stata la seguente:
- Anthrax: 16.30 – 17.30
- Megadeth: 18.00 – 19.15
- Slayer: 19.45 – 21.00
- Metallica: 21.30 – 23.30
I cancelli sono stati aperti diverso tempo prima ma il pubblico si è posizionato sotto il palco e lungo tutto lo spazio dell’Arena solo allo scoccare delle prime note degli Anhtrax che sono stati i primi ad inaugurare il “Big 4″ italiano. Gli Anhtrax hanno scaldato l’atmosfera con il classico “Caught in a Mosh” che ha da subito riscosso il consenso del pubblico vedendo anche un Joey Belladonna in ottima forma. Dopo ripetuti abbandoni e ritorni, sembra che il cantante dalle origini italiane abbia trovato una nuova stabilità all’interno della formazione. Gli spettatori sembrano essere rimasti molto soddisfatti dalla prestazione degli Anhtrax che hanno riportato un po’ di heavy metal nell’Arena milanese.
Interessante la scelta di riproporre una cover di Joe Jackson, “Got the time”” e soprattutto “Indians” con l’attenzione rivolta unicamente verso Scott Ian, fondatore degli stessi Anhtrax. Il chitarrista ha ammesso di voler ritornare seriamente a suonare, dopo una pausa durante la quale si è dedicato alla famiglia in seguito alla nascita del figlio: Scott Ian ringrazia il pubblico ricevendone in cambio un’ovazione unanime.
Perla finale con “Metal Trashing Mad” che fa esplodere il pubblico già cospicuo nonostante gli Anthrax siano solo il primo gruppo della giornata.
Dopo alcuni minuti compaiono sul palco i Megadeth, puntualissimi alle 18.00, iniziando già da subito ad interagire con il pubblico. Il gruppo di Dave Mustaine è trascinato proprio dal leader che propone una serie di classici della band statunitense cercando dunque di riportare l’attenzione dei fan sui brani che li hanno resi famosi. Il frontman storico mostra di essere in ottima giornata e il pubblico non solo milanese, accorso all’evento, sembra apprezzare la capacità e la voglia di Dave di spiegare le scelte musicali ma soprattutto la voglia di trasmettere emozioni. Il finale è un tripudio di urla e di salti di coloro che sono situati nella zona del pit poiché la band lancia polsini, gadget vari e le immancabili bacchette. Le mani rivolte verso il cielo per prendere qualsiasi tipo di oggetto lanciato dai Megadeth erano davvero moltissime.
E’ giunto il momento degli Slayer e qualche minuto prima dell’esibizione Tom Araya rilascia una piacevole intervista ai giornalisti presenti all’evento. Il musicista cileno ha detto di amare molto questi grossi festival e ha spiegato che un tour simile si sarebbe dovuto fare già vent’anni fa. Tom Araya ha anche precisato che secondo lui attualmente non ci sono più grosse band metal in circolazione.
Il componente degli Slayer ha poi parlato anche del nuovo album dicendo che sta scrivendo i testi in attesa che Jeff Hanneman, attualmente impegnato contro una fastidiosa malattia ai tessuti del braccio, si riprenda. ha poi ringraziato il “sostituto” Gary Holt ma ha subito precisato che il tocco magistrale di Jeff manca molto al collettivo degli Slayer. Proprio il gruppo statunitense è il prossimo in scaletta e il pubblico ha necessità di riattivarsi dopo la grandissima calura pomeridiana. Fortunatamente, il sole comincia a tramontare e Tom Araya e soci decidono di iniziare dai pezzi più nuovi del repertorio che però non sembrano convincere del tutto i presenti. Il concerto, lentamente, si scalda e s’inizia ad intravedere il grandissimo potenziale della band che da subito scatena un pogo infernale. Kerry King conquista il palco grazie ad assoli che riescono a conquistare i fan e soprattutto a portare a casa un’esibizione iniziata magari in modo non del tutto convincente. Da menzionare la frase scherzosa di Araya verso il pubblico che ironizza dicendo che sono diventati tutti pazzi per il terribile caldo.
Calate le luci, il pubblico è in attesa solo di loro: i Metallica. La band propone uno scenario fatto da fuochi artificiali, luci, fiamme e tanto, tantissimo fuoco, anche se dato il caldo forse una coreografia simile scalda ancora di più l’atmosfera, surriscaldandola. Ciò, però, non sembra preoccupare minimamente i numerosi fan che si accendono subito sulle prime note prodotte dal gruppo che ha scritto gran parte della storia del Metal. Alcuni dei brani proposti dalla band americana sono stati “Fade to black“, “Enter Sandman” e l’amatissima “One”.
Gran finale con tutti i “Big 4” riuniti per la cover di Misfits “Die Die My Darling“, con cui si conclude una serata o meglio una giornata all’insegna del metal, nel vero senso del termine.