Alla luce dei fatti tragici che si stanno svolgendo in Libia, Wikileaks ha svelato dei dati che coinvolgono alcuni artisti pop americani in feste private organizzate dalla famiglia Gheddafi.
Beyoncè, Mariah Carey, Lionel Richie e Usher si sono esibiti alla corte del dittatore libico in cambio di compensi elevati: Mariah Carey pare abbia ricevuto un compenso di 1 milione di dollari per il mini concerto (solo 4 canzoni) tenuto in occasione del capodanno del 2009, mentre l’anno seguente il compenso lauto sarebbe toccato a Beyoncè e Usher.
Ai dossier di Wikileaks pubblicati dal New York Times seguono le parole di sdegno di Howie Klein, presidente della Reprise Records:
“Ci sono popstar, come Usher e Beyoncé, che si sono esibiti alle feste di questi criminali libici, gente che ha sottratto al proprio Paese e al proprio popolo miliardi e miliardi di dollari. Hanno molte cose che le accomuna a questi criminali. Entrambi vogliono tutto, e hanno famiglie che vogliono tutti i soldi per se. E vedere una sana e corretta popstar americana o inglese essere coinvolta in situazioni del genere mi fa venire voglia di vomitare“.
Non meno dure sono state le parole di David Viecelli, manager degli Arcade Fire:
“Quando un’ artista si trova davanti a compensi così elevati spesso si non si considera da dove vengano i soldi, dimenticando che accettarli, in un certo senso, sia avallare la propria provenienza. Con questo non voglio dire che Beyoncé o Mariah Carey non abbiano agito secondo etica, magari loro non erano al corrente dei dettagli, ma sapevamo tutti chi fosse Gheddafi, anche prima che scoppiassero le rivolte. Accettare dei soldi da lui o dalla sua famiglia facendo finta di niente questo sì che non è etico“. Nessuna dichiarazione invece è giunta da parte dei diretti interessati.