Ben Harper & the Innocent Criminals: come chiudere in bellezza 40 anni di Pistoia Blues

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Il 2019 per il Pistoia Blues Festival è un’annata particolarmente sentita: segna lo scoccare della quarantesima edizione, un traguardo importante, che merita una chiusura d’eccezione. La chiusura di questa edizione dello storico festival pistoiese porta il nome di Ben Harper e quello della sua band, The Innocent Criminals.

Un più che gradito ritorno dell’artista statunitense in piazza del Duomo, dove nel 2013 aveva dato vita a un concerto di puro blues al fianco del leggendario Charlie Musselwhite. Stavolta Ben Harper è salito sul palco con la sua band storica, quella che lo ha accompagnato sui palchi di tutto il mondo fin da poco dopo i suoi esordi. Leon Mobley alle percussioni, Juan Nelson al basso e Oliver Charles alla batteria sono elementi indispensabili per la perfetta riuscita del concerto. Ognuno, con il suo specifico background, contribuisce ad arricchire l’esperienza del pubblico di piazza del Duomo, che può godere dello spettacolo di musicisti di grandissimo talento. Ben Harper, ovviamente, è sul palco insieme alla sua inseparabile chitarra lap steel, con la quale riesce a dare il meglio di sé, regalando una spettacolare versione di “Superstition” di Stevie Wonder sul finale.

Ben Harper non è uno che chiacchiera troppo con il pubblico, va dritto al sodo e quando si ferma lo fa sempre per ringraziare. “Vorrei poter suonare per un mese intero in questa piazza”, esclama alla folla che riempie piazza del Duomo. Il tempo è stato clemente e gli ha risparmiato l’afa, i nuvoloni minacciosi sono svaniti come per magia: nell’aria di Pistoia che si fa frizzantina risuonano le note di “The will to live”, il brano che dà anche il titolo all’album del 1997. Un disco dalle tonalità alternative rock che allora mostrava una delle tante sfaccettature dell’artista. Non mancano momenti suggestivi e più intimi, come quello sulle note di “Forever” così come non può mancare la canzone più attesa dal pubblico: una brillante versione di “Diamonds on the inside” è la ciliegina sulla torta per un concerto in cui abbiamo assistito al talento puro di Harper e dei suoi musicisti. Mobley, Nelson e Charles si prendono i loro spazi, si lasciano andare a virtuosismi, intrattengono e si divertono. E si sa, quando ci si diverte il tempo sembra passare più in fretta, mentre ascolti di gusto una “Don’t give up on me” e una “Please Bleed” è già arrivato il bis.

Un viaggio tra blues, rock e funky che racconta la storia di un artista che dal 1994 ad oggi non si è mai fermato. Da “Welcome to the cruel world” ad ora di acqua ne è passata sotto i ponti e sono arrivati tanti altri album, con diverse contaminazioni e sperimentazioni, acclamati dalla critica. Quattordici album e non sentirli: Ben Harper non sembra essere cambiato, si contraddistingue da sempre per la sua grande umilità, la stessa che si percepisce da sotto il palco. Scherza con il pubblico, si congratula con una coppia che presto convolerà a nozze e quasi sembra imbarazzato nel non sapere cosa inventarsi per celebrare il momento. Sono due ore di altissimo livello, in cui il cantante e i suoi Innocent Criminals sfoggiano tutto il loro carisma. È vero che non potranno suonare per un mese intero in piazza del Duomo a Pistoia ma un loro ritorno sarebbe più che gradito.

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