Nei giorni scorsi si sono susseguite voci e indiscrezioni riguardo le condizioni di salute di Franco Battiato, noto cantautore siciliano italiano.
Bisogna dire che nove mesi fa il 73enne Battiato si è fratturato femore e bacino in un incidente domestico nella sua casa di Milo, in provincia di Catania, e questo portò alll’annullamento dei concerti già in programma. Da allora è calata una sorta di cortina fumogena sulle condizioni del Maestro (così come viene chiamato dai suoi fan), certamente per riserbo da parte della famiglia, visto che, con un infortunio del genere, una data di recupero per i tempi di guarigione era assolutamente da definire.
Qualche giorno fà, però, Roberto Ferri, un amico del cantautore, ha postato su Facebook una poesia, “Prigionieri delle nostre solitudini“, accompagnata dal commento “Ode all’Amico che fu e che non mi riconosce più“. A dare manforte era arrivato il commento di Salvatore Massimo Fazio, un altro amico del Maestro, che aveva scritto “Roberto sei coraggioso a darne la quasi ufficialità. Purtroppo è come riporti tu”.
A questo punto si è scatenato il delirio: in tantissimi hanno sospettato che l’assenza dalle scene di Battiato non fosse dovuta solo alla caduta ma anche ad una malattia ben più grave, l’Alzheimer, e la famiglia del cantautore si è subito fatta sentire con la moglie del fratello Michele che al telefona sbotta: “Come si fa a scrivere una cosa del genere se una diagnosi simile non è mai stata fatta da nessuno? Come si fa a dire che Franco non c’è più se questi signori che scrivono e commentano in questa casa non sono mai venuti? Non hanno mai parlato con noi, ma come famiglia abbiamo deciso di non smentire, di lasciar correre perché la finiranno, stancandosi. Una diagnosi di Alzheimer o di demenza senile comunque non è mai stata fatta. Franco è stato malato e adesso migliora“.
A dare manforte alle dichiarazioni della signora Battiato arriva Carla Bissi, meglio conosciuta come Alice, collega e amica di vecchia data di Battiato, con un lungo post su Facebook: “Il caso ha voluto che apprendessi di quanto è stato recentemente pubblicato in rete su Battiato proprio poco dopo una piacevole e divertita telefonata con Franco stesso. Così ora ho scoperto che c’è qualcuno che si improvvisa ‘neurologo’ e persino ‘amico’, pur non essendolo affatto. Quanto alle testate che hanno ripreso e amplificato tale elegia, forse non hanno avuto il tempo, i mezzi o la voglia di fare prima una piccola verifica. E, in ogni caso, non sarebbe male, dato che la parola ‘privacy’ si è ormai svuotata di qualsiasi valore reale, provare a riesumare il caro vecchio buon senso al fine di lasciare nel riserbo di cui ha bisogno chi sceglie di dedicarsi alla guarigione delle conseguenze di così tanti e sfortunati incidenti”.