Banco del Mutuo Soccorso e l’evoluzione del pensiero musicale

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Banco del Mutuo Soccorso - Darwin! - Artwork

Un po’ di lezioni di storia della musica non fanno mai male, ancor meglio se poi a darti quelle lezioni sono Francesco Di Giacomo e Vittorio Nocenzi del Banco del Mutuo Soccorso. Riproporre un album a distanza di anni, e in questo caso stiamo parlando di ben 40 anni, è compito assai difficile, soprattutto se dietro tutto c’è il nobile scopo di farlo arrivare come prodotto culturale e non come il risultato di una catena di montaggio industriale. “Darwin!” è il secondo album dei Banco Del Mutuo Soccorso, e ha visto la luce nel lontano 1972. Nel pieno della corrente psichedelica e progressive, “Darwin!” si è affermato come concept album più famoso della storia della musica, sorpassando per alcuni addirittura anche i Pink Floyd e i King Crimson. Distintivo da appendere alla giacca quello di vantare tale titolo, ma i Banco del Mutuo Soccorso quale opera di grande rivalutazione hanno dovuto operare per arrivare indenni al 2013 e passare decenni e decenni di influenze musicali sempre più varie?

Francesco e Vittorio si mettono a nudo e spiegano a modo loro, alla luce degli anni passati, quello che per loro è stato “Darwin!” e quella che per loro sarà la riedizione targata 2013. L’album che ha fatto la storia del progressive italiano non può essere catalogato insieme alle numerose riedizioni, merita tutto il rispetto culturale e musicale di cui ha bisogno, merita un’attenzione diversa e deve essere un progetto serio. Queste sono le parole che il Banco del Mutuo Soccorso ha pronunciato quando la casa discografica ha deciso di proporre loro questo ritorno. Un ritorno che ovviamente porta tutto il carattere del Banco, ma come è possibile mantenere vivo il carattere variopinto e virtuoso della band che delle loro liriche e delle loro lunghe suite ha fatto un marchio di fabbrica? Diventare quindi una proposta culturale da quello che può essere visto come un progetto industriale, prendere in mano 8 capolavori e farci un lavoro pazzesco, lasciando le frequenze dell’epoca equalizzandole ad oggi grazie alla potenza della tecnologia. Un viaggio nell’evoluzione non solo riferita alla valenza biologica e anatomica del termine, ma anche intesa come evoluzione antropologica, un’apertura verso l’evoluzione del pensiero e della musica.

BMS_Francesco Di Giacomo, Vittorio Nocenzi (2)_b

Il disco si ripropone arricchendosi di un live e del racconto di un’esperienza di vita, il racconto della teoria resa musica in “Darwin!” e la prova, che a distanza di qualche decennio probabilmente le cose sono cambiate. Cambiamento di abitudini rispetto alla discografia o cambiamento più profondo inteso come metamorfosi culturale e apertura mentale? Chi può dirlo, il mondo ha subito un lento cammino evolutivo, ma quanto si è migliorato e quanto ha dovuto faticare per fare dei passi avanti?
La risposta a tutto questo sembra racchiusa in Imago Mundi, esclusiva chiusura di capitolo di un libro cominciato nel 1972 e concluso nel 2013. Il brano è una mini opera importante, è la risposta a più di quarant’anni di argomentazione riguardo l’evoluzione. In Imago Mundi è racchiusa la differenza e la spiegazione di quanto il creazionismo possa prendere il posto di un discorso evolutivo, è racchiuso il lungo e interessante dibattito, che più volte viene riproposto e che sembrava essere nel 1972 tanto attuale come lo è nel 2013.

La presenza di Franco Battiato per il Banco del Mutuo Soccorso rappresenta un’interessante condivisione di sensibilità umana e apertura mentale, in aggiunta alla non meno importante capacità artistica di parlare in musica e poesia. Imago Mundi si propone nella massima semplicità possibile, con un video di basso profilo ma non low profile, reso essenziale dal bianco e nero, con la straordinaria rappresentazione visiva resa possibile da alcune immagini di Greenpeace. Un brano musicale si spiega e si racconta da solo, prende vita e si sviluppa, non ha bisogno di convincere nessuno, è un pezzo d’arte, la guardi, ti piace e ti ci ritrovi. Imago Mundi ha un tappeto melodico semplice, ha un registro tonale semplice, e con pochissimi elementi e rappresenta un brano creato dopo tanto tempo di remake, un brano studiato e meditato. La semplicità del messaggio presente nel brano cantato da Battiato è presente anche nella costruzione armonica e melodica, a partire da tre semplici movimenti pensati in Do Maggiore, fino ad arrivare con pochissime variazioni tonali ad una complessità straordinaria, allo stesso tempo semplice e quasi immediata. L’immediatezza non era stata una necessità per il Banco Del Mutuo Soccorso, la lunghezza e l’interessante intreccio strumentale era una condizione pressoché necessaria per tutti coloro i quali si affacciavano al progressive, e con il tempo, la stessa musica del Banco ha dovuto subire una lenta evoluzione per tenersi al passo con i tempi.

Il musicista crea pensando all’ascoltatore che comprerà il disco, e guai a pensare di non concepirlo nella maniera più semplice possibile. Da progressive all’immediatezza degli anni 80, il Banco del Mutuo Soccorso non hanno perso la profondità artistica e culturale, e si impegnano tutt’oggi a portare una genuina voglia di apprendere anche sul palco. Un tour accompagnerà l’esclusivo ritorno di “Darwin!“, ma sarà sviluppato in maniera differente rispetto al solito live portato in giro dal Banco. Pezzi che non sono mai stati suonati live verranno riproposti, e sarà un momento per raccontare il Banco in tutte le sue sfumature dal progressive ai nostri anni. La discografia ha subito un grande cambiamento nel corso degli anni, e se prima l’interminabile attesa per un disco era concentrata su di un solo musicista, attualmente sembra continua la corsa frenetica a rendere la musica sempre più immediata e poco pensata, per non rischiare di perdere il controllo e andare fuori binario. La musica è per il pubblico, e se il pubblico degli anni 70 preferiva la complessa architettura del progressive, quello degli anni 80 ha avuto più interesse ad usare la musica come ricreazione fittizia.

Francesco Di Giacomo - Banco del Mutuo Soccorso
Francesco Di Giacomo – Banco del Mutuo Soccorso

Quando subisci una metamorfosi improvvisa i tuoi fan vogliono inchiodarti, ma riflettendoci, poi saranno loro stessi a capire che bisogna evolvere il proprio linguaggio rispetto alle esigenze dei tempi. Chiedendo al banco quale tematica avrebbero scelto oggi per poter concepire un concept album non hanno saputo dare un’idea precisa, perché oltre la marea di ispirazioni, le opere devono essere adeguate ai tempi che corrono. “Darwin!” parla dell’evoluzione, della conquista della posizione eretta, ed è un’invettiva garbata al continuo scontrarsi su creazionismo ed evoluzionismo. Il pretesto narrativo di questo album straordinario è l’evoluzionismo, ma si parte dalla preistoria per riferirsi ad eventi biologici e scientifici paragonabili all’evoluzione del pensiero. La conquista della posizione eretta è soltanto un eufenismo per poter raccontare quanto l’uomo abbia dovuto combattere per conquistare la dignità. Oltre tutto questo poi c’è la musica, continuo nucleo intoccabile anche in un’opera culturale come questa. La libertà individuale combatte con le regole della collettività, e cosa c’è di diverso rispetto ad un concetto come questo partorito nel 1972, ora nel 2013?

L’evoluzione procede per tentativi ma anche con cognizione di causa: il musicista si lascia influenzare dalle proprie emozioni, ma viene inchiodato dalla composizione, momento in cui ti viene mostrata la realtà. L’artista è istinto, ma è anche ragione, e procede costantemente combattendo contro la sua voglia di esprimere e la concretezza di dover comporre. Se non sogni non canti, ma oggi è anche difficile sognare. Da giovane devi dare spessore alle cose che fai perché devi farti notare, ma da grande cerchi di non dimostrare più nulla, e di dare vita alle cose nel modo più semplice possibile. Quando componi parti dall’accordo più semplice, e ciò che fa l’accordo è l’aggiunta di una terza nota, la quale viene modulata cambiando totalmente tonalità.
In musica si parte per tentativi che in sintesi diventano logica. La logica ce l’hanno tutti, ma vince l’istinto solo quando non viene soffocato. La verità sta nell’essere, la logica viene dal sapere.

La musica è arte, e il Banco del Mutuo Soccorso riescono a rendere speciale anche una chiacchierata collettiva fatta a fine giornata, dove dopo la stressante conquista di una riedizione importantissima, i giornalisti non risparmiano nulla. C’è molto di più dietro questo album, e c’è molto di più dietro il semplice accordo in Do Maggiore. Tutto si evolve, talvolta in meglio e talvolta in peggio.

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