La band giapponese di kawaii metal BABYMETAL ha finito il suo 2017 e cominciato il suo 2018 senza il loro membro Yui Mizuno, anche nota come Yuimetal, lasciando sole sul palco le sue due compagne, Suzuka Nakamoto (Su-metal) e Moa Kikuchi (Moametal). E le ipotesi si sono sprecate.
Lo scorso dicembre Yuimetal fu costretta a non esibirsi ai due concerti delle BABYMETAL a Hiroshima perchè malata e lei stessa aveva dichiarato di non voler cancellare il concerto per rispetto nei confronti dei fans: ora, invece, nessuna comunicazione ufficiale è arrivata dal management della band riguardo l’assenza della ragazza che è stata sostituita sul palco da due ballerini che si sono esibiti durante le undici canzoni suonate per il concerto. In più, dallo scorso novembre non è stata più pubblicata una foto di Yuimetal sull’account Twitter del gruppo.
Questo è bastato a scatenare i fans della popolare band j-pop su qualunque piattaforma: attraverso gli hashtags #WhereIsYui e #WhereIsYuimetal hanno preso letteralmente d’assolto tutti i canali social band, chiedendo spiegazioni e accusando il management di mancanza di rispetto nei loro confronti. Dopo che le vendite dei dischi della band hanno subito un tracollo, la Amuse Inc. ha rilasciato una breve dichiarazione ufficiale: “Yuimetal rimane un membro della band, ma non sarà presente nella parte americana del tour. C’è un nuovo percorso narrativo per il futuro della band che è in continua evoluzione. La trama è cambiata e sarà la base per il nuovo video “Metal Resistance Episode 7: The Revelation” “.
Il gruppo, anche per distogliere i fans dai cattivi pensieri che hanno affolato le loro menti considerato che il chirattista della band Mikio Fujioka è morto pochi mesi fa a soli 36 anni, ha pubblicato a sorpresa un nuovo singolo dal titolo “Distortion” in cui non compare nessun membro della band ma sette figure soprannaturali, degli “spiriti del metal” che hanno accompagnato le BABYMETAL anche durante il loro ultimo tour mondiale e che forse rappresentano una nuova era per le tre ragazzine giapponesi. A noi non resta che lasciarvi alla visione di “Distortion”.