B. B. King re incontrastato del Pistoia Blues Festival 2012

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B. B. King al Pistoia Blues Festival | © MelodicaMente

C’è solo una chitarra che riceve applausi quando sale sul palco, e si chiama Lucille. Tutti i fan di B. B. King conoscono la sua storia: era il 1949, il re del blues si esibiva in un locale riscaldato con un barile di kerosene, ribaltatosi durante una rissa tra due uomini. B. B. King dopo la fuga tornò nel locale per salvare la sua chitarra dall’incendio, per poi scoprire che la rissa era scoppiata a causa di una donna, chiamata Lucille. Tutto il resto è storia.

Se si pensa al blues non si può pensare a B. B. King, ospite per la decima volta al Pistoia Blues Festival. Chiaramente non più in forma come un tempo, il chitarrista non vuole ancora lasciare il suo pubblico. Accomodatosi su una sedia al centro del palco, ha intrattenuto da bravo show man i suoi spettatori, lasciando da parte i virtuosismi di un tempo.

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B. B. King si esibisce a Pistoia | © MelodicaMente

B. B. King, re fin dal nome, ha 87 anni, ma continua ancora a girare il mondo e suonare con la sua band e, ovviamente, la sua Lucille, che mostra fiero al pubblico, per poi baciarla. E’ da lì che tutto è partito e per la decima volta King non ha rinunciato al Pistoia Blues Festival, regalandoci un’ora e mezza di sano blues. Certo, la sua partecipazione è stata minima e per ovvi motivi, ma nonostante gli inevitabili acciacchi dell’età, B. B. King mantiene ancora un’ottima voce e tanta grinta per scherzare e giocare con la gente accorsa a vederlo.

Il Pistoia Blues Festival 2012 ha avuto inizio il 13 luglio, ieri prima dell’arrivo dell’attesissimo B. B. King abbiamo assistito ad altre piacevolissime esibizioni, come quella di Paul Ubana Jones. Semplicemente lui, la sua chitarra e la sua chioma riccia: un chitarrista acustico di altissimo livello. Apparso nei maggiori Festival Blues internazionali, ha iniziato a suonare all’età di 11 anni e si esibisce prevalentemente in Nuova Zelanda, ma se dovesse ricapitare l’occasione di vederlo, non bisogna farsela sfuggire, soprattutto per gli amanti della tecnica.

Seguono a lui i Gerry McAvoy’s Band of Friends, tributo al chitarrista irlandese Rory Gallagher, che hanno fatto divertire davvero tanto il pubblico. Un’esibizione che purtroppo è durata poco, sicuramente breve ma intensa ed una grande capacità di intrattenimento, oltre che evidenti abilità tecniche, a partire da Gerry McAvoy che con Gallagher ha suonato per 20 anni, un bassista davvero ottimo, accompagnato da Ted McKenna alla batteria e Marcel Scherpenzeel, chitarra e voce, con il quale ha una grande sintonia. Anche quest’ultimo è un grande performer e musica coinvolgente.

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