Atoms For Peace, l’ingenua danza del pubblico al Rock In Roma

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Non prendete seriamente tutto quello che esce dalle mani di Thom Yorke, piuttosto pensate a quanto di meraviglioso possa fare in collaborazione con altri illustri personaggi della musica.

Gli Atoms For Peace sono la formazione di Thom Yorke, Flea, Nigel Godrich, Joey Waronker e Mauro Refosco, e per il 2013 hanno deciso di debuttare in discografia con l’album Amok, dopo anni di inediti e di collaborazioni fantasma. Gli Atoms For Peace sono venuti in Italia per due date, una a Roma e una a Milano, ovviamente non potevamo mancare all’appuntamento. Sembra quasi un secret show per gli amici di Yorke quello del 16 Luglio 2013 al Rock In Roma, e seppur quasi scarse le presenze al concerto della super formazione, di certo il calore e la partecipazione non sono mancati. Il festival romano Rock In Roma ha saputo offrire una ricca programmazione per il 2013, e così anche Thom Yorke e compagni, anticipati dall’esibizione degli Owiny Sigoma Band, sono saliti sul grande palco dell’Ippodromo delle Capannelle. L’Italia è quasi tappa fissa per il leader dei Radiohead, ma per questa volta, abbandonata la sua band di sempre sembra dare un tocco in più a quello sperimentalismo già tanto abbracciato durante la sua carriera, ricorrendo agli strumenti che caratterizzano “la musica moderna“.

Atoms For Peace @ Rock In Roma ©MelodicaMente
Atoms For Peace @ Rock In Roma ©MelodicaMente

Se Amok vi può dare l’idea di un album sterile, grigio e poco movimentato, in realtà on stage risulta essere un buon prodotto musicale, valorizzato dall’inconfondibile esperienza di Flea, misto alla nuova verve danzerina di Yorke, e alle mani sapienti di un produttore come Godrich. Nulla viene lasciato al caso, la scenografia chiaramente ispirata ai giochi di luce che abbiamo potuto ammirare durante il tour di “The King Of Limbs” si intreccia meravigliosamente ai movimenti musicali di Yorke e compagni. Un’irrefrenabile Flea scatenatissimo e a tratti rapito da qualche demone tribale arricchisce la scena e presta più volte la sua spalla ad un leader ormai scioltissimo e carismatico come non lo avevamo quasi mai visto nei decenni passati.
Property Of Allah” recita la canotta di Yorke, bandiere del Tibet non se ne vedono, ma in fondo il nome Atoms For Peace non ha bisogno di ulteriori dettagli. Tutto viene utilizzato senza violenze e senza scopi oscuri nell’energia che alimenta la terra, e così anche la musica di questa neo formazione, che di anni di esperienza alle spalle ne ha tanti, si muove attraverso un pubblico rapito e danzante, sempre partecipe e interessato a questo nuovo modo di presentarsi sul palco di una personalità come quella di Yorke. Una setlist che si muove tra i brani di Amok e quelli di “The Eraser“, album solista di Yorke in collaborazione con quella che attualmente viene chiamata la band degli Atoms For Peace, scivola via veloce per regalarci uno spettacolo di due ore volate via tra un caldo afoso e il sudore di un continuo danzare tra il pubblico. Come ha più volte dichiarato Godrich, la band sale sul palco e improvvisa sulle continue sperimentazioni concepite in studio, ma al pubblico sembra essere tutto così perfetto, quasi fosse stato programmato anche il minimo accordo e il minimo secondo in assolo. “Before Your Very Eyes…” seguita da “Default” e da “Ingenue” con Thom Yorke al piano (contrariamente alla performance del video) ospitano nella scaletta i vecchi brani di Yorke accolti con entusiasmo dal pubblico del Capannelle. “Harrowdown Hill“, “Skip Divided” e “Black Swan” dimostrano che in fondo, nonostante la freschezza con la quale si presenta la band, i fan seguono la musica di Yorke e degli Atoms For Peace già da tanti anni.

Atoms For Peace @ Rock In Roma ©MelodicaMente
Atoms For Peace @ Rock In Roma ©MelodicaMente

Non delude per nulla le aspettative un concerto del genere, e di certo questa non è l’opinione di chi, al di là della passione e del fanatismo yorkiano, cerca di tirare tutto dalla propria parte. C’è un lato oggettivo della critica musicale che è quasi intoccabile, e che davanti ad una performance come quella degli Atoms For Peace live, non può far altro che rendere omaggio alla sapienza musicale di ogni singolo componente. Le frasi in italiano accennate da Yorke sdrammatizzano anche in momenti difficili, quando una folla inebriata dalla musica sperimentale si ritrova senza casse, o quantomeno con qualche amplificatore mancante. Tutto regolare per un paese come il nostro, e tutto regolare anche per chi, come Yorke, in fondo non subisce per niente questi incidenti di percorso, contrariamente a quanto, poche settimane fa, nella stessa Roma creava il malcontento da qualche altra parte. In continua sperimentazione sia sulla musica che per quanto riguarda la concretezza di progetti futuri, Yorke e compagni sembrano non scrivere il futuro a lungo termine, ma piuttosto sembrano godersi il momento, con l’esperienza e la lungimiranza di chi della musica ha fatto il proprio credo.

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