Il 24 giugno arriva nelle librerie italiane, dopo lo scalpore americano, il libro edito da Alacrán “Michael Jackson” e scritto dalla giornalista giudiziaria e scrittrice Aphrodite Jones. Il libro è una meticolasa e documentata ricostruzione del processo al Re del Pop per molestie sessuali. La scrittrice si sofferma soprattutto su ciò che accadde dentro e fuori il tribunale durante il dibattimento avvenuto a Santa Maria, California, sostenendo la tesi del complotto: “Ero convinta che fosse colpevole ma sapevo che l’unico modo per conoscere la verità era andare di persona in tribunale. Per cinque mesi, seduta in aula al fianco di Michael Jackson, mi sono chiesta se avesse realmente abusato di minorenni. Non mi sembrava una persona capace di farlo. Più tardi mi sono resa conto dell’esistenza di un complotto che coinvolgeva gli avvocati dell’accusa e una certa elite mediatica. Al centro, i soldi e la fama“. L’autrice ricostruisce l’intero processo partendo dalla sentenza di assoluzione e ritornandovi nel finale, dopo aver esposto l’intero iter processuale, smontando una a una le accuse riportate dai mezzi di comunicazione su Jackson, svelando un vero e proprio complotto tra i media e l’accusa nei confronti di Jacko. Secondo la Jones furono i media, in accordo con gli avvocati dell’accusa, a manipolare la realtà in modo da dipingere The King Of Pop come un mostro.