Amy Winehouse è morta ormai da qualche mese ma, il suo nome è ancora sulla bocca di tutti sia per le potenzialità della cantante, sia per la sua splendida voce indimenticabile ma anche per iniziative a suo onore che la stanno riguardando ultimamente. E’ notizia di poche ore fa, l’asta benefica che verrà indetta il prossimo 29 novembre presso il “The Gallery” di Londra nella quale l’oggetto dell’asta sarà il vestito indossato da Amy Winehouse per la copertina del celebre “Back to Black”. L’album, pubblicato nel 2006, fu il lancio ufficiale e consacrato da milioni di copie vendute per la cantante. Il progetto è stato annunciato da Kerry Taylor, proprietario della casa d’aste dove avverrà appunto questa messa in palio dell’abito. Se vi state chiedendo quanto esso può valere, gli esperti hanno già valutato che, potenzialmente, il vestito vale fra i 10.000 e le 20.000 sterline. Sono sicura che la celebre copertina di “Back to Back” dove Amy Winehouse è ripresa a figura intera su sfondo blu scuro, è una delle cover indimenticabili di questi anni ma, per coloro che non si ricordassero l’abito, ecco un piccolo reminder: il vestitino di colore ecru, in chiffon, vede una linea simmetrica e delle spalline strette che collimano con una scollatura ornata di pizzo. L’abito è stato disegnato dalla stilista thailandese Disaya Sorakraikitikul, conosciuta nel campo della moda con il semplice nome di Disaya. La storia della scelta dell’abito da parte di Amy merita una menzione, in quanto è davvero molto particolare; all’epoca, la cantante non era ancora una star di livello mondiale e la sua stilista personale Louise Winwood la indirizzò verso la stilista thailandese ed in particolar modo a quel modello di abito. Dopo una sessione fotografica per le immagini promozionali di “Back to Black”, con il fotografo Mischa Richter, il vestito indossato da Amy Winehouse venne restituito a Disaya. Dopo la morte della cantante, sembra essere stata la stessa stilista thailandese a voler offrire l’abito alla casa d’aste londinese. Il ricavato sarà devoluto alla “Amy Winehouse Foundation”, l’ente benefico creato dalla famiglia della cantante dopo la sua morte, avvenuta a fine luglio. Taylor ha così spiegato la motivazione dell’asta: “Ciò che rende tanto speciale quel particolare abito è il fatto che costituisce un ricordo emblematico della voce magica e del sublime talento di Amy, nel cui suono c’è l’eco di un’intera generazione, e così sarà per sempre”. “Back to Black” è l’album più venduto del XXI secolo in Gran Bretagna, dopo la morte della cantante dove le vendite sono letteralmente schizzate al vertice della classifica. Come abbiamo a tempo debito specificato “Amy Winehouse, i due brani dell’album postumo”, il 5 dicembre verrà rilasciato il terzo cd della cantante ed attorno ad esso c’è davvero molta attesa. Due personaggi musicali che sono stati molto vicini ad Amy Winehouse come Mark Ronson e Salaam Remi hanno recuperato il materiale ancora inedito della cantante e, lo hanno arrangiato per la pubblicazione ufficiale. “Lioness: Hidden Treasures” uscirà per l’etichetta Island Records e conterrà dodici tracce completamente inedite ma anche versioni alternative di classici già esistenti. La tracklist del disco è stata decisa da Salaam Remi e Mark Ronson con la collaborazione della famiglia di Amy nonché con l’aiuto dell’etichetta discografica. Recentemente anche la madre di Amy Winehouse, Janis, ha parlato della figlia scomparsa tragicamente, soffermandosi sull’impegno benefico della fondazione creata proprio in onore e in memoria della figlia. Janis ricorda anche dell’atteggiamento di Amy in sua presenza, dove non beveva né si comportava scorrettamente. Ecco una delle frasi particolarmente significative dell’intervista rilasciata per l’edizione UK del Metro: “Amy non voleva morire. Non aveva alcun desiderio di farla finita. Aveva voglia di vivere e c’erano ancora parecchie mete che voleva raggiungere. Amy era fortissima, fisicamente e mentalmente, ma lentamente è stata conquista dall’alcool che alla fine ha avuto su di lei il sopravvento.” Un ricordo particolare va proprio a quel pomeriggio, proprio quello della morte di Amy, nella quale la madre la ricorda serena, normale e perfettamente lucida. “Non sono neanche stata sfiorata dall’idea che non l’avrei più rivista”, conclude Janis.