Amy Winehouse: aperta un’inchiesta sulla sua morte

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Amy Winehouse
Amy Winehouse | © Dan Kitwood/Getty Images

Qualche sera fa l’abbiamo vista in uno speciale tv tristemente inserita in quello che è chiamato Club 27, un gruppo di rockstar morte all’apice della propria carriera e tutti all’età di 27 anni. Amy Winehouse nell’Olimpo degli Dei della Musica, tra quegli angeli dal bel canto andatisene troppo presto per comprenderlo veramente, Amy Winehouse al pari, ahinoi!, di Kurt Cobain, Janis Joplin, Jim Morrison.

Amy Winehouse
Amy Winehouse | © Dan Kitwood/Getty Images
Sono passati tre mesi dalla sua scomparsa, molte le voci che si rincorrono sulle cause della sua morte, padre e fidanzato che si pronunciano, pubblica opinione già convinta di un’idea senza ascoltare. Ad oggi non sappiamo per quale motivo esattamente Amy Winehouse sia morta: il pensiero di tutti è stato che la colpa fosse da imputare ad una overdose. Collegamento logico immediato, istintivo che chiunque ha fatto appena ricevuta la notizia. Che avesse problemi di droga, che più volte fosse entrata ed uscita da cliniche di recupero dalla tossicodipendenza era noto a tutti al pari delle sue canzoni. Inoltre le voci di testimoni che la sera precedente la morte l’avevano vista fare rifornimento di ogni genere di sostanza stupefacente dal suo pusher di fiducia, avevano dato conferma alle nostre supposizioni. Ma non è così, almeno secondo il pensiero della famiglia e del fidanzato di Amy Winehouse, i quali sono profondamente convinti che la reale causa della morte di questo giovane talento della musica sia stata l’alcol. O meglio, dall’astinenza dall’alcol. Suona molto strano questo concetto, che il non bere possa provocare la morte, sembra un paradosso, ma Mitch e Janis Winehouse ne sono certi: Amy stava cercando di uscire da questa sua ulteriore dipendenza, ma aveva deciso di farlo a modo suo, smettendo dall’oggi al domani di toccare una sola goccia di alcol. Un distacco troppo estremo e rapido, che non ha concesso al suo organismo così delicato e compromesso dagli eccessi di riuscire a riabilitarsi gradualmente alla normalità. Questo sembra averne causato la morte, così dicono i familiari di Amy Winehouse. Ma la scienza pare andar contro a queste convinzioni. Si è infatti appena aperta un’inchiesta sulla morte della cantante londinese presso la St. Pancras Coroner’s Court, per stabilire una volta per tutte cosa ne sia all’origine. L’iniziale ipotesi di morte per overdose è stata smentita in maniera inequivocabile dai risultati degli esami tossicologici effettuati sul corpo di Amy Winehouse nei giorni successivi al decesso: nel suo corpo non è stata trovata traccia di alcuna sostanza illegale. Al contrario di quanto sostenuto dai genitori, il rapporto del coroner ha stabilito che alcol era invece presente, ma ha sottolineato come per il momento “non può essere determinato se abbia avuto un ruolo nella sua morte”. L’inchiesta appena aperta si prevede già lunga, la causa della morte di Amy Winehouse rimane ancora nell’incertezza.

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