Alla scoperta di Zola Jesus, 22 anni di pura unicità

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Zola Jesus
Zola Jesus

Forse ne avrete già sentito parlare ma, questa ragazza delle origini russe da sempre cresciuta nel Wisconsin, merita davvero un articolo per sé. Zola Jesus, classe 1989, in realtà ha un nome ben più complicato che, paradossalmente, ne definisce meglio le origini. Nika Roza Danilova, sta iniziando a far parlare la critica musicale solo ultimamente ma la gavetta nel mondo musicale è incominciata già, circa, cinque anni fa.

Zola Jesus
Zola Jesus | Pagina Last.Fm

Il clima di vita e soprattutto il background infantile ed adolescenziale di Zola Jesus è utile per capire le contaminazioni musicali della piccola ragazza venuta dall’est. Cresciuta a Merill, in Wisconsin, in un ambiente che lei stessa ha definito una delusione, dove non vi era alcun essere umano per chilometri e chilometri, ad eccezione del fratello, Nika Roza Danilova si è trasferita da circa un anno a Los Angeles. Il passaggio da un territorio quasi asettico ad uno sicuramente molto più accesso, febbricitante e vitale, è probabilmente stato il salto di qualità ma soprattutto di visibilità per Zola Jesus anche se, lei stessa confida di non essere ancora totalmente abituata alla grande città.

La famiglia sembra essere un tabù per Zola Jesus che, durante le sempre più crescenti interviste, ha preferito non parlare approfonditamente dei genitori, con una lieve eccezione per il padre, di origine russa. La figura paterna è stata definita dalla cantante come molto rude e spartana e proprio questo atteggiamento ha probabilmente contribuito a questo mondo musicale del tutto unico di Zola Jesus che, molto spesso, fa trasparire profonde tinte noir.

La passione musicale per la cantante naturalizzata americana è iniziata molto presto; a sette anni Zola Jesus ha scoperto l’opera lirica, grazie ai dischi della nonna e alle vecchie radio. Questa categoria musicale ha immediatamente affascinato l’artista che definisce l’atto di cantare totalmente naturale per lei. Prosegue dicendo di non avere mai avuto modelli vocali ma di adottare la sperimentazione e la naturalezza come caratteristiche fondamentali della propria musica.

I primi lavori musicali, di una certa entità, di Zola Jesus hanno tinte profondamente dark e, seppur ad uno stato embrionale, mostrano una complessità davvero affascinante. Nel 2009, mentre studia all’Università del Wisconsin-Madison, nel suo appartamento, Zola Jesus registra “The Spoils” che lei stessa definisce come un prodotto dal perfetto clima invernale. La carriera musicale di Nika Roza Danilova prosegue con un EP “Tsar Bomba” e partecipa ad una compilation “New Amsterdam”. Per il suo tour recluta alcuni musicisti che le permettono di definire meglio il suo stile e sound portandola a suonare anche come support degli The XX, gruppo britannico rivelazione degli scorsi anni.

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Zola Jesus | Pagina Last.Fm

Nel 2010, Zola Jesus pubblica un altro EP “Stridulum” che lei stessa definisce come il suo lavoro più melodico. Questo EP sembra essere stato lo spartiacque fra una carriera ancora molto grezza ed un suono tutto da ricercare versus un perfezionamento della propria persona pubblica e musicale. Il seguito, l’EP “Valusia” può essere considerato come il primo, vero, passo di Zola Jesus nel mondo discografico di una certa popolarità. Le canzoni contenute in quest’ultimo lavoro sono state, a tratti, criticate dalla rivista Pitchfork contrariamente a NME che, seppur non abbia mai fatto una pubblicità massiccia all’artista l’ha sempre tenuta in considerazione, affibbiandogli anche un 8/10 di voto al precedente EP “Stridulum”.

Recentemente, il 26 settembre 2011 è uscito LP “Conatus” che, per la prima volta, è stato recensito anche da magazine italiani ed internazionali, oltre che strettamente legati al mondo dell’indie/alternative/rock britannico. L’album contiene undici tracce prodotte da Brian Foote e, per il momento, il disco è stato recensito positivamente da alcuni magazine del settore, soprattutto suscitando interesse nei lettori verso questa giovane bionda ragazza dalla voce ancora tutta da scoprire.

Paragonata, in un confronto che personalmente definirei totalmente azzardato, a Lady GaGa, per la sua mania di trasformismo e le tinte dark; su una nota rivista si può leggere appunto il titolo “Zola Jesus, la Lady GaGa della musica indipendente”. La ragazza ha candidamente ammesso di preferire niente meno che Beyoncé, confidando di amare molto tutti i settori musicali a lei lontani, come può essere proprio la musica black.

“Conatus” merita una doverosa e lucida recensione del tutto indipendente a questo articolo di “presentazione”; seppur ancor poco citata dalle grandi fonti e per lo più sconosciuta ai circuiti mediatici globali, di Zola Jesus c’è ancora molto da scrivere. Un esempio a caldo? Da cosa deriva questo pseudonimo a metà fra l’ironico e il sapiente… Per la risposta non vi resta che aspettare il prossimo articolo per immergerci di nuovo in questo mondo, forse, a tratti ancora incomprensibile ma davvero attraente.

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