Luca Persico dei 99 Posse, meglio conosciuto come O’ Zulù, è stato aggredito ieri sera a Velletri in provincia di Roma luogo in cui era prevista l’esibizione dello storico gruppo partenopeo al pub Passo Carrabile: la cronaca dell’accaduto è stata prontamente segnalata dai maggiori quotidiani così come la risposta (repentina) pubblicata dalla band tramite la pagina ufficiale Facebook. A ricostruire l’intera vicenda ci pensa il front-man in persona, coadiuvato dal servizio di sicurezza del locale: la vicenda è destinata a creare un ponte con le proteste anti-fasciste che in questi giorni affollano le strade italiane e francesi e apre nuovi spiragli di dibattiti circa la cause, le conseguenze e le possibili soluzioni da prendere in considerazione per debellare una piaga simile.
Tutto è cominciato il 5 Giugno scorso quando, a Parigi, è stato aggredito e ucciso il giovane studente Clément Méric: tale episodio è stato riportato nel comunicato ufficiale dei 99 Posse, reso noto tramite la pagina ufficiale Facebook a mò di leva per quanto accaduto ieri sera fuori le porte del pub Passo Carrabile. Questa la dichiarazione ufficiale della band:
E’ accaduto ieri sera a Velletri, in provincia di Roma, intorno alle ore 22.30. Quando subito dopo aver parcheggiato la macchina nella piazza antistante il pub “Passo carrabile”, dove Zulù avrebbe dovuto esibirsi, il nostro cantante e uno dei fonici della band sono stati aggrediti con cinture e altri oggetti atti a offendere da un gruppo di una ventina di persone che esponevano simboli di estrema destra. La pronta reazione e l’intervento della sicurezza del locale hanno fatto sì che gli aggressori si dessero rapidamente alla fuga, impedendo che l’episodio avesse conseguenze più gravi delle contusioni, dei tagli e delle abrasioni superficiali riportate dai nostri compagni, che hanno rifiutato di essere trasportati in ospedale. Purtroppo la serata non ha potuto avere luogo e ci scusiamo con i presenti che erano venuti ad assistere allo spettacolo.
La ricostruzione della vicenda è stata arricchita con un formale provocazione, seguita e apprezzata dai fan della band:
Chi ci mette la faccia si assume i suoi rischi e noi che ce la mettiamo da vent’anni lo sappiamo bene. Anche a Velletri stasera, quando in due abbiamo subito l’aggressione di venti fascisti che colpiscono e scappano. “Venti a uno è la tua forza fascio infame”, cantiamo in “Rigurgito antifascista”, una delle nostre canzoni più famose. E anche stasera abbiamo avuto la dimostrazione che non ci sbagliamo: vigliacchi, capaci di farsi forza solo in branco e in schiacciante superiorità numerica. Non abbiamo sporto denuncia perché crediamo che l’antifascismo non si pratichi in quegli stessi tribunali che assolvono gli assassini di Stefano Cucchi e comminano 100 anni di carcere a 10 compagn* per qualche vetrina rotta a Genova. L’antifascismo si fa nelle strade.
La lotta continua, a testa alta come sempre, sputandovi in faccia il nostro odio!
Chi conosce e segue la band sin dagli esordi è pronto a scommettere che tale vicenda non rimarrà isolata, anzi, avrà seguito anche nel sociale essendo i 99 Posse da oltre 20 anni sulle scene per cantare e decantare le problematiche che le mentalità di matrice fascista causa alla società odierna.