Gli Afterhours portano “Hai paura del buio?” anche a Palmi

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Afterhours a Palmi (RC)

In una società semi-deserta, dipinta sempre con tratti bruschi e negativi dai telegiornali e da chi non la conosce da vicino, c’è qualche spiraglio di speranza e la volontà di un gruppo di persone di cambiare le cose, anche se nel loro piccolo.

Perché anche la musica può cambiare e, inutile spiegarlo, porta sempre una bella botta di energia. Ero felicissima all’idea di poter ascoltare finalmente gli Afterhours a Palmi, dopo anni di “inseguimenti” in giro per l’Italia e la Calabria stessa ma non qui, qui era tutta un’altra storia.

In un posto dove trovare gruppi di questo livello sembra un’impresa impossibile salvo qualche evento sporadico, ci ha pensato Helldorado Live a realizzare il sogno di molti, che aspettavano da tempo che gli Afterhours si avvicinassero di più con i loro tour. “Hai paura del buio?” (l’album è del 1997) è sbarcato anche a Palmi, l’album più importante della carriera del gruppo di Manuel Agnelli sta facendo il giro dell’Italia ormai da parecchi mesi e il successo è stato talmente tanto che è è stato esteso anche all’estate ed è stata ampliata notevolmente la scaletta.

Posti suggestivi in cui organizzare concerti come l’anfiteatro di Palmi ce ne sono pochi in giro per l’Italia ed è sempre difficile valorizzarli: con gli Afterhours la missione è ben riuscita, il pubblico era compatto; forse pochi rispetto alle aspettative ma sicuramente buoni, pronti a cantare in coro, senza fermarsi un attimo, i brani dell’infinita scaletta che ha portato il gruppo a suonare per quasi tre ore.

Apertura consueta con la “blasfema” “1.9.9.6.”, “Male di miele” e “Pelle“, da brivido: Manuel Agnelli si porta dietro una squadra di musicisti abilissimi, a partire dall’eccentrico chitarrista Xabier Iriondo e passando per il violinista Rodrigo D’Erasmo, che si è preso i suoi bei spazi, con tanto successo. Da “Dea” a “Sui giovani d’oggi ci scatarro su” passando per “Voglio una pelle splendida” e “Mi trovo nuovo“, i brani sono passati uno ad uno riconfermando la bravura degli Afterhours, una delle band migliori nel panorama musicale italiano.

A picco sul mare, Agnelli e il resto del gruppo composto da Giorgio Prette, Giorgio Ciccarelli e Roberto Dell’Era, si sono concessi anche qualche pezzo da “Padania“, compreso il sempre suggestivo brano che dà nome all’album, “Spreca una vita“, “Io so chi sono“, “Ci sarà una bella luce” e “Costruire per distruggere“, impeccabile, che ha dato conferma, dopo i brani precedenti, del fatto che a dispetto del tempo passato, gli Afterhours sono ancora in stato di grazia.

Tornati per la seconda volta sul palco con il pubblico ancora per nulla sazio, gli Afterhours hanno tirato fuori il meglio del loro repertorio. Dopo un album che ha segnato la storia della musica italiana, sono arrivate le vecchie glorie che tutto il pubblico aspettava, un salto indietro nel tempo con “Strategie“, “Ballata per la mia piccola iena“, “La sottile linea bianca“,  “Non è per sempre“, il capolavoro assoluto “Quello che non c’è” e il saluto finale con “Bye Bye Bombay“, sempre presente in scaletta.

Una bella soddisfazione aver potuto finalmente vedere un gruppo di questa portata anche a Palmi, nella speranza che non si tratti di un evento a sé ma solo dell’inizio di altre grandi collaborazioni e presenze sul territorio.

 

Grazie a Marzia, Chiara e Valentina per le foto

 

 

 

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