Adriano Celentano, il Molleggiato, l’eterno Ragazzo della Via Gluck ha compiuto 80 anni: nato a Milano il 6 gennaio 1938, Adriano è stato per decenni uno dei personaggi più importanti dello spettacolo italiano, con ricadute nella cultura, nella comunicazione e persino nella politica: cantante, attore, entertainer televisivo, sempre con grandi successi e in modi originali, conservando poi una popolarità grandissima basata su successi musicali più tradizionali e conservatori capaci di raccogliere però influenze e spunti nuovi.
Per il suo compleanno sono arrivati una valanga di auguri dai colleghi, dai politici, da chi ha lavorato con lui e anche da persone comuni che lo hanno avuto come colonna sonora di una vita intera. I primi auguri sono stati quelli di Mina, con cui Celentano ha lavorato in più occasioni: “Auguri da tutti noi all’Eterno ragazzo! Al Re del Rock. Ti vogliamo bene #Adriano! Sei sempre il Migliore”. Subito dopo è stato il turno di Jovanotti: “Auguri Adriano!!! Sei il mio mito di sempre, la più bella voce del mondo, sei libero, sei simpatico, sei fantastico, sei l’istinto del rock’n’roll, sei grandissimo, sei il migliore, sei yuppi du, sei er più, il re degli ignoranti”. Altri auguri arrivati da parte del ministro Dario Franceschini, della sindaca di Roma Virginia Raggi e di Pier Silvio Berlusconi vicepresidente e AD Mediaset.
C’è stato anche un augurio un poco più particolare da parte di don Massimo Borsani, parroco 37enne di Borgomaro, paesino alle spalle di Imperia, che ha fatto cantare la celeberrima “Azzurro” ai fedeli al termine della messa dell’Epifania. Un parrocchiano ha postato il filmato dell’insolito karaoke nella chiesa dei Santi Antonio e San Bernardino da Siena in un gruppo Facebook, per poi rimuoverlo poco dopo in seguito alle polemiche e ai commenti negativi ricevuti. È stato poi lo stesso don Massimo a chiamare il vescovo, monsignor Guglielmo Borghetti, dopo aver scoperto di essere diventato un fenomeno virale sul web, per essere redarguito bonariamente: “Lui stesso si è reso conto di essere andato un po’ sopra le righe, preso dall’entusiasmo. Anche se le celebrazione era terminata e aveva già impartito la benedizione, queste cose dall’altare non si fanno. Comunque tutto si è risolto in un richiamo paterno. Diciamo che è stato un “fuori onda” inappropriato, una candida imprudenza.”