Adriano Celentano accusa sindaci inadempienti per i soldi di Sanremo

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Adriano Celentano - Sanremo 2012 | © TIZIANA FABI / Getty Images

Dopo mesi ormai dalla chiusura del Festival di Sanremo 2012 si parla ancora di Celentano e del suo compenso devoluto in beneficenza. La situazione ancora una volta si tinge davvero di grigio in quanto, come spesso accade in Italia, la colpa passa da un personaggio all’altro e la verità non è per nulla chiara.

Il motivo di questo litigio mediatico, anche una volta, è il compenso che Celentano dovrebbe dare alle famiglie bisognose facenti parte dei paesi scelti per questo fondo. Il Molleggiato e consorte, via web, hanno espresso tutto il loro rammarico per una situazione italiana, amministrativa e organizzativa davvero pessima. Celentano si scaglia contro i sette sindaci dicendo chiaramente che per motivi burocratici comunali nessuno di essi ha ancora indicato e stilato una lista delle famiglie beneficiarie, puntando il dito, soprattutto, su Alemanno, sindaco di Roma.

Adriano Celentano
Adriano Celentano - Sanremo 2012 | © TIZIANA FABI / Getty Images

Celentano accusa i “magnifici 7”, in particolar modo Alemanno

Il cachet di Sanremo sembra essere dunque lì, bello pronto nelle mani di Celentano che precisa di non essere in grado di devolvere la suddivisione del compenso in quanto l’avvocato che cura tutta la pratica gli ha fatto sapere che i “magnifici 7”, così sono stati soprannominati dal Molleggiato, non hanno ancora fatto avere alcun dato.

Celentano, punta pesantemente il dito contro Alemanno, reo di aver parlato con gli organi d’informazione dicendo che lui non si era ancora mosso a riguardo e che il comune era lì pronto ad aspettare. Insomma, Celentano si lamenta della burocrazia italiana come accade costantemente alle persone comuni quando devono muoversi su questo fronte, nulla di nuovo all’orizzonte: una lentezza nei procedimenti, una poca chiarezza nelle operazioni etc etc …

Intanto a riguardo ha parlato anche il segretario del PD Roma, Marco Miccoli che senza mezzi termini ha chiuso la faccenda dicendo che ancora una volta Alemanno ha fatto una ennesima figuraccia e, ormai, non bisognerebbe neanche più stupirsi. Miccoli va giù molto pesante dicendo addirittura: “Caro Celentano, perché ti sorprendi? Tu non vivi qui a Roma e non sai di cosa è capace, anzi incapace, il nostro sindaco della Capitale”.

I sindaci si difendono dalle accuse di Celentano

Colto o meglio punto nel vivo della questione, Alemanno non si è fatto attendere e ha espresso, mediante la sua portavoce Ester Mieli il seguente pensiero:

In merito a quanto scritto oggi da Adriano Celentano sul suo blog, Roma Capitale tiene a precisare che: il 4 aprile 2012 la Segreteria del Clan Celentano inviava al Gabinetto del Sindaco di Roma una mail in cui si leggeva ‘il Notaio Marco Aveta ha ricevuto oggi disposizioni per inviare i bonifici ai Sindaci delle Città interessate’, che per quanto riguarda Roma saranno destinati a quattro famiglie per un importo complessivo di 80.000 euro.

Intanto anche il comune di Bari non si fa attendere e risponde al messaggio di Celentano dicendo che non è mai stato contattato dal notaio citato da Celentano e che l’ultima comunicazione risale ad un mese fa quando la signora Claudia Mori aveva ufficialmente detto che il denaro era a disposizione e poteva essere destinato anche ad alcune famiglie particolarmente bisognose di Bari. Per definire le modalità di pagamento l’amministrazione comunale avrebbe dovuto essere contattata dal notaio Marco Aveta ma, il Sindaco di Bari precisa che non ha mai ricevuto comunicazione.

Stiamo assistendo, dunque, ad una vera e propria polemica a distanza che coinvolge oltre ai comuni in questione anche l’avvocato di Sanremo e la coppia Celentano – Mori. Dopo l’ennesimo comunicato sul blog da parte del Molleggiato e consorte e la relativa replica di alcune delle città menzionate, speriamo che le pratiche burocratiche vadano a finire per il verso giusto e che finalmente questo denaro sia suddiviso correttamente per le famiglie bisognose individuate da ognuno dei sette comuni.

Dopo che 200.000 euro sono stati devoluti ad Emergency ecco che ora il notaio si trova a gestire i restanti 500.000 che dovrebbero essere divisi per 25 famiglie particolarmente bisognose che sono state, individuate dai sette comuni “vincitori” di questa iniziativa. Attendiamo di sapere, dunque, come finirà questa intricata storia di cachet.

 

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