Ci sono certe notizie che non vorresti dare mai. Notizie che arrivano in una sera tranquilla e ti dipingono sul volto uno sguardo triste ed arrabbiato con la vita che si porta via sempre le persone sbagliate, quelle buone, quelle grandi.
Stasera tocca a me dare purtroppo una bruttissima notizia per la musica ma soprattutto per la cultura italiana: si è spento Vincenzo Jannacci detto Enzo, cantautore, cabarettista, attore e cardiologo italiano, tra i maggiori protagonisti della scena musicale italiana del dopoguerra.
La notizia oggi ha iniziato a circolare prima su Twittere poi è arrivata la conferma dall’aggiornamento della pagina di Wikipedia dedicata al cantautore.
Jannacci ci lascia a 77 anni a Milano, lui che in quella Milano ci era nato il 3 giugno 1935, lui che ha sempre amato la sua città, tanto da cantare spesso in “lumbard” (memorabili “El portava i scarp del tennis” e “T’ho compraa i calzett de seda”) e da dedicarle, insieme all’amico Vecchioni, una versione memorabile di “Luci a San Siro“. Il cantautore, da tempo malato di cancro, è morto alla clinica Columbus.
Caposcuola del cabaret italiano e autore di quasi trenta album, di tante colonne sonore e di tantissime canzoni simbolo della musica italiana (“Vengo anch’io. No tu no”, “Ragazzo Padre”, “Ho visto un re”, “L’Armando”, “Faceva il palo”) Enzo Jannacci ha collaborato con tanti grandi artisti della musica e della cultura italiania: solo per citarne alcuni Chet Baker, Claudio Baglioni, Adriano Celentano, Paolo Conte, Dario Fo, Mia Martini, Gino Paoli, Cochi e Renato, Paolo Rossi, Enrico Ruggeri, Roberto Vecchioni, Francesco De Gregori, Beppe Viola, Loredana Berté, Lino Toffolo, Umberto Bindi, Giorgio Strehler, Sandro Ciotti, Lina Wertmuller, Massimo Boldi, Pino Donaggio ma soprattutto Giorgio Gaber, con cui nacque una profonda amicizia e un sodalizio artistico che durò più di quarant’anni e che portò anche alla realizzazione di due album e la partecipazione ad alcuni spettacoli televisivi.
Artista poliedrico e modello per generazioni di comici e di cantautori, Jannacci è anche ricordato come uno tra i maggiori protagonisti della scena musicale italiana del dopoguerra ed uno dei “pionieri del rock and roll italiano” insieme ad Adriano Celentano, Luigi Tenco, Little Tony ed il già citato Giorgio Gaber.
Ci lascia un altro grande, e noi di MelodicaMente lo vogliamo ricordare con le sue parole, le parole che cantava in “Se me lo dicevi prima”: “E sarà anche più bello/ Quando scopri il trucco/
E allora sarà bello/ Quando tace il water/ Quando spegni il boiler/ Quando guardi il tunnel/ Quando, quando senti il sole.”