Splendida atmosfera bagnata quella che si è vissuta ieri al Castello di Vigevano, in occasione dell’apertura del “10 Giorni Suonati”, rassegna di eventi di cui abbiamo avuto modo di parlare spesso e che, abbiamo recentemente riepilogato proprio in occasione del grande, primissimo nome di questa rassegna, i Lynyrd Skynyrd. Un pezzo di revival sudista è giunto dunque nel nostro paese con moltissima energia che è stata subito visibile e palpabile. Successo di pubblico, fra coloro che sono giunti proprio per onorare un gruppo storico della musica americana come lo sono i Lynyrd Skynyrd e fra coloro che ogni anno non si vogliono perdere l’appuntamento “10 Giorni Suonati” poiché, in questi anni sta dimostrando di essere una rassegna diversa, una rassegna dove il focus è sempre e solo il pubblico. Una cura maniacale, quasi, ovviamente in positivo, per i cibi, per il luogo e per il benessere di coloro che vogliono passare una giornata diversa, una serata all’insegna della musica.
La storia dei Lynyrd Skynyrd l’abbiamo riassunta nell’articolo menzionato ma, ciò che è importante è l’energia di questa formazione che è sulle scene mondiali ormai da diversi decenni. Le precarie condizioni di Gary Rossington lo relegano quasi ad una parte secondaria ma, la sua presenza è ben visibile, quasi una vera e propria sicurezza. Una formazione con un assetto molto diverso da quello originario ma che ha ormai un pubblico molto affiatato e che segue con rispetto e reverenza la band. Il gruppo provenienti dalla Florida emoziona i presenti che, anche in questo caso hanno vissuto una esperienza sotto la pioggia. Se il tempo non sembra essere molto clemente nel periodo estivo dell’anno, discorso diverso è la qualità dei concerti: da Bruce Springsteen passando per Madonna, toccando proprio questo primo appuntamento dei “10 Giorni Suonati”. Vedere sul palco i Lynyrd Skynyrd sembra quasi una utopia, un pezzo di storia materializzatosi proprio grazie alla Barley Arts; molti gli affezionati che sono tornati a casa con la convinzione di aver vissuto un momento unico, un concerto entusiasmante, piacevole e dal sapore di “revival”.
Menzione finale dedicata ai Betta Blues Society che hanno aperto la serata puntuali alle ore 20.00; la band blues-folk italiana ha portato in scena uno show coinvolgente grazie alla voce di Elisabetta Maulo, una piacevole scoperta proveniente ancora una volta dal vivaio italiano. Gruppo intermedio sono stati i Molly Hatchet, anch’essi una sicurezza del continente americano; rock “di stampo sudista”, rock che si collega alla perfezione ai Lynyrd Skynyrd. La band punta sui cavalli di “battaglia” quali “Whiskey Man” per poi regalare qualche nuova canzone come “Justice“. La chiusura è affidata alla canzone sicuramente più conosciuta della band, “Flirtin’ Whit Disaster“.
Una serata che si guadagna un voto ottimo, davvero molto alto. I Lynyrd Skynyrd si divertono su quel palco e divertono i presenti con canzoni come “Workin’ for MCA” seguita da “I Ain’t The One” passando per “Synyrd Nation”. Non mancano “What’s Your Name”, “Down Sout Jukin'”, “Saturday Night Special”, “Simple Man” ma anche altri classici d’annata come “Whiskey Rock-A-Roller”, “The Needle And The Spoon” e “Tuesday’s Gone”; ecco la scaletta completa del live tenuto dai Lynyrd Skynyrd. Un applauso sentito a queste formazioni che, tutte e tre, a modo loro, sono state in grado di portare in scena uno show di tutto rispetto e un applauso all’organizzazione che ancora una volta si dimostra essere una certezza.
Questi alcuni scatti di Henry Ruggeri al 10 Giorni Suonati