Roberto Vecchioni: “Sanremo 2012? Nemmeno per sogno”

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Roberto Vecchioni
Roberto Vecchioni | © Tiziana Fabi/AFP/Getty Images

Roberto Vecchioni è di certo un personaggio che non usa mezzi termini per esprimere le sue opinioni e parlando a Radio 2 all’interno del programma “Un Giorno da Pecora”, ha confessato di essere molto felice di non partecipare a Sanremo 2012.

Ricordiamo che Vecchioni ha vinto la scorsa edizione del Festival della Canzone Italiana proprio l’anno scorso con il brano “Chiamami ancora amore”: tra i finalisti, il cantautore è stato decretato il vincitore con il 48% di televoti, sorpassando così i Modà con Emma che hanno guadagnato il 40% di televoti, seguiti in terza posizione da Albano.

Roberto Vecchioni
Roberto Vecchioni | © Tiziana Fabi/AFP/Getty Images

Durante il programma radiofonico di ieri, RobertoVecchioni ha parlato dello stato della musica attuale proprio con una piccola finestra sul prossimo Sanremo che vedrà il padrone di casa Gianni Morandi circondato da presenze femminili i cui nomi non sono ancora stati annunciati. Ritornando però a parlare del cantante lombardo, ci si domanda il motivo di questo rifiuto categorico nei confronti di una nuova partecipazione a Sanremo, ed ecco che è proprio lui a svelarne i contorni con le seguenti parole:

Sanremo quest’anno non ci torno manco per sogno. Perché ho avuto un gran culo l’anno scorso, e due volte di seguito è impossibile.

E quando si sottolinea che lo scorso anno lui è riuscito a vincere “con una gran bella canzone”, Vecchioni ha così risposto: “L’anno scorso andava bene perché la canzone era bella ma anche un po’ furba’“. Che cosa avrà voluto intendere Roberto Vecchioni definendo  “Chiamami ancora amore” come un brano furbo, non è dato saperlo almeno ufficialmente dalle parole del diretto interessato.

Ricordiamo che il brano ha dato anche il nome all’album omonimo e la canzone è stata la prima ad essere stata ufficializzata come presenza sicura a Sanremo 2011, per il cantautore, l’anno scorso, è stata la seconda presenza al Festival dopo l’esordio sul palco dell’Ariston nel 1973. Durante la conferenza stampa della manifestazione, Vecchioni aveva parlato della canzone dicendo che essa voleva essere un canto all’amore universale. In un’intervista a “Il Sole 24 ORE”, il cantautore aveva utilizzato le seguenti parole per descrivere il primo impatto avuto con questa fortunata canzone:

Mi è arrivato un tipo di brano che io classifico tra quelli all’italiana: grande sentimento, grande forza di inciso che dovrebbe prendere le emozioni di tutti e sotto un messaggio che sia trasversale, ma di valori. Non parlerò di me, o solo larvatamente. È una canzone molto attuale che parla di cose di oggi, di situazioni di oggi e soprattutto di speranza. Questo sì. Speranza.

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