Noel Gallagher fa risplendere l’Alcatraz di Milano

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Noel Gallagher
Noel Gallagher | © Juan Naharro Gimenez/Getty Images

Quello tenutosi all’Alcatraz ieri sera  è stato un concerto superlativo: Noel Gallagher ha prodotto un’ora e mezza di pura musica tramutata in magia e il pubblico gremito dell’Alcatraz non ha potuto far altro che ringraziare. Senza alcuna polemica verso gli organizzatori, bisogna dire che lo spazio del live è sembrato essere davvero troppo piccolo per un artista come Noel, anche se osservandolo bene, lui è apparso perfettamente a suo agio in quel tipo di atmosfera.

Noel Gallagher
Noel Gallagher | © Juan Naharro Gimenez/Getty Images

Il concerto era disponibile in radiovisione, grazie all’iniziativa di RTL 102.5 della quale vi avevamo parlato nei giorni scorsi, cosi da rendere meno amara la situazione dei numerosi fan purtroppo rimasti a casa. Torniamo però a questa splendida ora e mezza!

Noel  è salito sul palco puntualissimo alle 21.00 e la prima canzone è già un Oasis-mood perfetto; prosegue con un’altra canzone in modalità Oasis per poi cantare il suo album di debutto da solista “High Flying Birds”, senza dimenticare le perle acustiche “Wonderwall” e “Supersonic”.

Ecco la scaletta completa del concerto:

• It’s Good,To Be Free
• Mucky Fingers
• Everybody’s on the run
• Dream On
• If I Had a Gun
• The Good Rebel
• The Death of You and Me
• Freaky Teeth
• Wonderwall
• Supersonic
• (I Wanna Live in a Dream in My) Record Machine
• AKA… What a Life! W Balotelli
• Talk Tonight
• Soldier Boys and Jesus Freaks
• AKA… Broken Arrow
• Half the world away
• (Stranded On) The Wrong Beach

Noel Gallagher non si ferma praticamente mai dedicando al pubblico una canzone dopo l’altra con una voce che risulta ottima: sarà merito dell’acustica, per una volta eccezionale, sarà merito del buon vecchio utilizzo di pochi strumenti e tanta voce, sarà che Noel in questo periodo è davvero in forma ma, l’atmosfera dell’Alcatraz, stasera, era difficilmente immaginabile.
Il pubblico gradisce ogni singola canzone, cantando insieme all’ex Oasis proprio le perle della band: “Wonderwall”  è un tripudio unico di voci che fanno da coro alla voce di Noel che, dedica sorrisi e qualche battuta prevista: una su tutte quella a Balotelli e della scelta finale dell’ultima canzone del bis, che Noel sembra far scegliere al pubblico.

La scaletta, quindi, si completa con i tre bis, in ordine:

• Little by Little
• The Importance Of Being Idle
• Don’t Look Back In Anger

Con questa chiusura impeccabile, in ricordo dei vecchi tempi ma con tanta gloria verso il futuro l’ex Oasis si conferma come una delle presenze musicali più forti; indipendentemente dal territorio UK, indipendentemente dal potere e dell’ascendente che gli Oasis hanno avuto su un’intera generazione, stasera, su quel palco Noel ha sottolineato che il suo posto è proprio quello. Menzione alla coreografia, scarna ma essenziale proprio per lo spirito del concerto che non voleva essere nulla di strepitoso per quanto riguarda l’estetica ma che voleva puntare dritto alla musica, come molte volte ha sottolineato lo stesso Noel Gallagher mediante le numerose interviste rilasciate.

Un tappeto di luci a sfondo del palco e due gradazioni di tonalità che si alternavano, dal blu al rosso, donando al palco un’atmosfera davvero molto british. Un concerto che, penso, non ha deluso proprio nessuno. Un concerto che non si contraddistingue per lunghezza ma per grandissima intensità.

Ringraziando la possibilità messa a disposizione da RTL 102.5 con una inquadratura davvero perfetta e sperando che queste occasioni vi siano più spesso, concludo dicendo che, probabilmente, il salto da Noel Gallagher a Eros Ramazzotti, messo in onda il secondo dopo la chiusura del concerto, si è sentito parecchio!

Un applauso va sicuramente all’unico protagonista della serata, Noel; un applauso va al pubblico che, si è contraddistinto per una equità fra momenti d’esaltazione e momenti di religioso silenzio davvero encomiabili.

Arrivederci al 13 Marzo 2012 a Roma, Noel.

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