Anche una band come gli U2, che dall’esterno sembra unita e compatta, ha vissuto i suoi momenti di crisi. E a dichiararlo è proprio il leader della formazione, Bono Vox, durante un’intervista concessa al quotidiano “La Repubblica”: nel corso dell’intervista Bono rivela come, per gli U2, la cosa più importante fosse proporre una musica nuova, che nessuno avesse mai ascoltato e che, nonostante la band abbia praticamente scritto la storia del rock degli ultimi venti anni, anche loro hanno vissuto un vera e propria crisi, consumatasi nel 1991, quando gli U2 sentivano di non riuscire a proporre del materiale unico e originale ma solo musica che avrebbe potuto scrivere chiunque… A quel punto la band si trovò davanti ad un bivio, come racconta lo stesso Bono: “A quel punto la scelta era: o inventiamo un suono nuovo oppure tutti a casa”. E fu proprio in quel momento che gli U2 si recarono tutti a Berlino sperando di trovare le giuste motivazioni, ma al contrario la situazione peggiorò per la mancanza competa di dialogo e di confronto tra i membri del gruppo.
- Bono Vox – U2
Qualcosa, però, cominciò lentamente a cambiare e la band decise di registrare sei nuovi pezzi, dopo diversi mesi trascorsi senza far nulla. Il momento chiave della svolta però è stato l’incisione di “One” e l’arrivo di Brian Eno, come rivela Bono: “Il momento chiave fu l’incisione di One e l’arrivo di Brian Eno a Berlino. C’era una tensione pazzesca. The Edge e io eravamo in minoranza. One fu la canzone che mise tutti d’accordo. Quando Eno ascoltò il brano, disse: ragazzi, io sono della partita. E questo sollevò il morale di tutti.
