Altra scoppiettante serata della kermesse, del Festival dei fiori, dell’unica trasmissione che fa concorrenza alle partite della nazionale.
Morandi comincia dicendo che le eliminazioni della prima serata sono state molto discusse. Discusse da chi, visto che credo fosse d’accordo anche Gigi D’Alessio sull’eliminare Anna Tatangelo?
Cominciamo con i cantanti, che stasera stanno pure i Ggggiovani e i Superospiti.
Natalie: La vestono identica a una lampada che ho io a casa. L’unica differenza è che la mia lampada non ha i capelli rossi, e non imita Tori Amos.
Albano: Il maestro dell’orchestra ha una faccia non proprio intelligentissima e come se non bastasse si chiama Alterisio. Pensa se da giovani fossero usciti insieme quei due, quanto avrebbero cuccato: “Ehi ragazze, siamo Albano e Alterisio, vi va di fare un giro?” “E dove ci portate, nel villaggio degli Snorkies?“. Mi dicono che Amanda, la protagonista della canzone, si sia completamente dissociata da Albano e l’abbia diffidato dall’utilizzare ancora il suo nome. Per evitare tutto questo, è stato eliminato
Emma e i Modà: Ma tu ci pensi a passare una serata in pizzeria con i Modà? Io uscirei a fumare ogni 3 secondi, sperando che nessuno dei Modà fumi, giusto per starci lontano. Già vedo la scena: Arriva la fidanzata a casa e dice: “Stasera andiamo in pizzeria con dei miei amici”. “E chi sono?” “I Modà!” – “Guarda, piuttosto sto a casa a guardare le repliche di La sai l’ultima con Pippo Franco”.
Patty Pravo: Svelato il mistero. Patty Pravo si sveglia la mattina ed è convinta di dover cantare da qualche parte che esiste solo nella sua testa. Ieri credeva di essere al concerto in memoria di Papa Giovanni Paolo II, ed era vestita solennemente a lutto. Stamattina si è svegliata credendo di andare a Woodstock, e quindi si è vestita come Janis Joplin. Domani penserà di cantare per l’incoronazione del Re dei Klingon, e si vestirà da Star Trek. Ma tanto l’hanno eliminata, il difficile sarà spiegarglielo.
Tricarico: La canzone di Tricarico mi fa venire voglia di partire come Partigiano per fucilare i più grandi nemici della Nazione e del popolo italiano. Emma e i Modà.
Luca Madonia – Franco Battiato: La canzone mi piace. Bisognerebbe dire a Luca Madonia però che quei capelli non si portano più dai tempi della morte di Kurt Cobain. Non capisco poi perché Franco Battiato sia entrato con gli occhiali scuri. A proposito, la sapete la differenza tra Ray Charles e i Ray Ban? È che Ray Charles portava sempre i Ray Ban, Ray Ban non portava mai i Ray Charles. L’ho inventata adesso, ah ah ah che risate.
Max Pezzali: È ufficiale: lo veste la Caritas. Inoltre mi sembrava avesse una voce strana, poi ho capito. Ha la stessa voce di Mirko dei Bee Hive. Provate ad ascoltarli insieme, e vedete se non mi date ragione.
La Crus: La canzone mi piace più di ieri, potrebbe essere la mia preferita di Sanremo. Basta eliminare la soprano, che stasera aveva ancora di più lo sguardo vitreo alla Super Vicky. La mia fidanzata ha guardato il cantante e ha esclamato: “Ma chi è, Jury Chechi?”.
Barbarossa – La sconosciuta figa spagnola: Scopro che la spagnola è la moglie di Alonso e che lei e Luca si sono conosciuti durante una partita della nazionale cantanti contro la nazionale piloti. Curioso che in quella partita Barbarossa non abbia giocato e sia rimasto negli spogliatoi per tutto l’incontro. Insieme alla moglie di Alonso.
Davide Van De Sfroos: Entra con il cappotto, vi svelo il perché: Van De Sfroos stava fuori a fumare placidamente con Tricarico, raccontandosi barzellette sconce. A un certo punto arriva un assistente di studio e gli dice: “Davide, muoviti che devi cantare!”. Preso dal panico, dà la sigaretta a Tricarico, si butta addosso la chitarra e sale sul palco. Dopo si dimentica di tornare da Tricarico. Tricarico è ancora lì che lo aspetta con la sigaretta ormai consumata in mano.
Roberto Vecchioni: La canzone mi piace, però ogni volta che lo vedo penso ai suoi alunni quando insegnava al liceo: “Ah Professò, e fatece Samarcanda“,”Ah Professò, e cantatece quella del culo e del cuore“. Una vita d’inferno, deve essere stata.
Giusy Ferreri: La boicottano, è evidente. Ieri ha cantato che ancora dovevano alzare il sipario, stasera canta per ultima. Deve essere un complotto dell’Esselunga che ancora non si capacita di aver perso una delle migliori cassiere della storia, nonché l’unica che riusciva a dire: “un addetto al reparto formaggi” in tonalità di Sol minore.
I GGGIOVANI
Serena Abrami: La canzone è bella. Lei aggrotta le sopracciglia in maniere che ho visto fare soltanto ad alcuni esemplari di suricate del Friuli in un documentario su Discovery Channel.
Anansi: Di certo la scena reggae accoglierà molto bene questo ragazzo rasta che va al Festival di Sanremo, considerando che la cosa più vicina al reggae che si sia vista negli anni al Festival è stato Luca Dirisio. Da Trento poi arriva il giovane Anansi, la patria del reggae, altro che Kingston. Non voglio fare il solito che dice “le canzoni reggae sono tutte uguali“, quindi dirò: “Le canzoni cantate con lo stile musicale adottato da Bob Marley a me appaiono come dei calchi della medesima canzone cantata infinite volte con minime variazioni”.
Gabriella Ferroni: “Ascoltata gnianche un pouuu, so che tui suembra stranou… un pezzou dell’estiatei”. Un miagolio insopportabile, vocali messe a casaccio, la testa che va a destra e a sinistra come non vedevo dai tempi di Britney Spears di Baby one more time. Il bello dell’estate è che quando sarà arrivato Giugno non ci ricorderemo più di lei.
Rafael Gualazzi: Ha la faccia di uno che stava vomitando fino a cinque minuti fa, e quando lo intervistano sembra Renato Pozzetto. Mi aspettavo dicesse: “E non mi sento tanto bene”. Canta una canzoncina swing, e qui ribadisco il mio paragone tra swing e impanatura, il cosiddetto teorema di Pangrattato: Lo swing rende gradevole ogni canzone, allo stesso modo in cui panato e fritto puoi mangiare ogni cosa, anche un copertone fatto a listarelle. Resta il fatto che, dopo, rimangono entrambi sullo stomaco.
GLI OSPITI
Andy Garcia. Fa proprio piacere pagare il canone per vedere queste interviste. Perché lo paghiamo tutti il canone, VERO? Quando è entrata Belen le ha buttato un’occhiata alle tette al limite dello stalking.
Eliza Dolittle: Arriva senza pantaloni, vestita in un modo che mia madre direbbe: “Ma ti sembra modo di andare a Sanremo?” e canta quello che, a detta degli esperti e dei più importanti critici musicali, sarà il suo unico successo. Dopo risprofonderà nell’oblio, speriamo insieme a un paio di pantaloni.
La Federazione italiana di pole dance: Entrano 4 che fanno acrobazie sul palo e fanno parte della federazione italiana di pole dance, della quale scopro solo ora l’esistenza. Cosa può spingere una ragazza, magari di buona famiglia, a dedicarsi a tempo pieno alla pole dance? Quale dramma si cela dietro la sua vita? Non era meglio darsi a uno sport più nobile tipo, che so, la pallamano bendati e su un piede solo? Nota di colore: la federazione italiana di pole dance è la più povera d’Italia, tanto che la squadra per allenarsi utilizza i pali degli Stop agli incroci.
Una curiosità: Morandi ha detto esattamente 346 volte: “Stiamo uniti”. Il record mondiale di “Stiamo uniti” consecutivi è detenuto dal fotografo Antonio Moschitta che durante la foto di gruppo per il matrimonio di Pasquale e Concetta a Bagnara Calabra lo disse 372 volte. Gianni ha assicurato che riproverà domani sera a battere il record.
Mi chiedo quale ignorante abbia scritto questo atricolo, e mi riferisco in particolar modo alla parte dedicata all’esibizione di pole dance. L’immagine che si voleva dare, quello che Gianni Morandi ha più volte e a lungo specificato, è che non c’è nulla di erotico dietro la pole dance. E’ una disciplina sportiva in moltissimi stati dell’Europa e del mondo, e solo in Italia è oggetto di stupide e bigotte critiche; forse il problema non è della pole dance ma di chi pur non conoscendo, si permette di parlare e, peggio ancora, di criticare. Inoltre, circa la presunta povertà della federazione italiana, posso tranquillamente smentire.
Il mio invito è quello di aprire un attimo gli occhi, vedere che non c’è nulla di “amorale” in una disciplina per altro degna di essere chiamata tale perchè presuppone un’enorme preparazione atletica alle spalle, e di informasi su quello che si vuole dire un pò prima di scrivere.
Gentilissima Eva, sono l’ignorante che ha scritto l’articolo.
Innanzitutto ti chiederei di citarmi in quale parte del mio pezzo avrei scritto che la pole dance è una disciplina amorale, e dove avrei detto che si trattava di un balletto erotico. Se non sbaglio non c’è nessun riferimento alla lap dance o alle spogliarelliste. La malizia non sta nella bocca (o nelle parole) di chi scrive, ma nell’orecchio (o negli occhi) di chi legge.
Inoltre: ma chi mette in dubbio che occorra preparazione atletica? Anzi, brave tutte. Capirai però che anche un po’ di umiltà e di distacco e, se capita, di ironia, non faccia mai male. Mi spiace non essere andato a verificare quali sono gli introiti della pole dance in Italia, e spero vivamente che ne facciano una disciplina olimpica e, perché no, interplanetaria.
Non so se si capisce che il mio è un pezzo ironico, non una cronaca, fosse salita sul palco la squadra italiana di tamburello avrei fatto lo stesso.
Detto questo, ti ringrazio per il tuo commento. L’anno scorso me la sono dovuta vedere con una fan di Luca Dirisio, quest’anno mi è andata meglio. W la pole dance, e che dio la benedica.
Penso solamente che se qualcuno ha in mente di scrivere una frase tipo “la federazione italiana di pole dance è la più povera d’Italia, tanto che la squadra per allenarsi utilizza i pali degli Stop agli incroci.” in cui, perdonami, ma non leggo affatto ironia, solo un bieco sarcasmo del tutto discutibile, prima dovrebbe proprio andarli a vedere, gli introiti della FIPD.
Precedentemente hai scritto “Cosa può spingere una ragazza, magari di buona famiglia, a dedicarsi a tempo pieno alla pole dance? Quale dramma si cela dietro la sua vita? Non era meglio darsi a uno sport più nobile tipo, che so, la pallamano bendati e su un piede solo?” e ribadisco che anche questo più che ironico, sembra un mero “sfottere” quelle ragazze che si sono esibite, come se quelle ragazze fossero delle “deviate mentali” o peggio, e che una ragazza d buona famiglia non dovrebbe praticare tale sport.
Comunque se davvero c’era solo della sottile (direi trasparente) ironia, e nulla di malizioso, ben venga l’ironia! sono la prima a farne (non quì, naturalmente).
Ps: non so chi sia Luca Dirisio.