Michael Jackson: i medici californiani uniti contro Conrad Murray

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Il Medical Board of California scatena tutti i suoi componenti, tutti i medici della California, contro l’uomo, Conrad Murray, che ha somministrato al King of Pop, Michael Jackson, la dose di propofol che contribuì in maniera incisiva alla sua morte. La California Medical Board vuole, in occasione dell’anniversario della morte del Re, un giudice che non sia cosi generoso e cosi di manica larga come quello passato, e pretendono che il Dr. Conrad Murray smetta completamente di esercitare la professione.

Infatti il Consiglio Medico attraverso i suoi portavoce, afferma: “Qui non sono in discussione i metodi di prescrizione di Murray, ma il suo giudizio e la sua abilità come dottore. Il citato in giudizio asserisce che non eserciterà in California, ma nulla gli impedisce di cambiare opinione e di esercitare in questo Stato. Si chiede che cessi di praticare la professione medica“. Inoltre il Consiglio ha già depositato tutti i documenti e tutti gli incartamenti necessari al Los Angeles County Superior Court, sostenendo che la “punizione” e le restrizioni imposte al Doc. Murray “insufficienti, secondo le circostanze del comportamento del convenuto.”

2 COMMENTS

  1. Sono d’accordo con l’ordine dei medici, solo che ho un dubbio: si sa che negli States e soprattutto alle star, tanti medici elargiscono farmaci nel silenzio in cambio di molti soldi. Non sarà mica diventato, questo medico, un capro espiatorio per evitare che lo sguardo si rivolga verso di loro?

    Adesso che si sa che Conrad Murray continuerà la sua professione – assurdo e inconcepibile – non sarà il caso di creare una legge molto severa su questa piaga dell’ “Upper Star Medical Addicted Society”?

  2. Non solo negli USA, i medici corrotti possono essere ovunque – non vedo Murray capro espiatorio, piuttosto pedina facente parte di un sistema teso a distruggere un uomo – in questo caso Jackson. Spero che i medici californiani possano raggiungere il loro obiettivo – non permettere a costui di esercitare la professione sarebbe la giusta punizione ed esempio per altri corrotti. Speriamo nella giustizia, perchè questo è un caso complesso con molti lati oscuri – da scartare l’ipotesi di suicidio – soldi e fama anche quì sono la molla che ha fatto scattare l’ingranaggio in cui sono caduti il/i colpevoli di omicidio.

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