“T’Appartengo” è il primo singolo di Ambra Angiolini ed è anche il titolo del suo primo album (RTI), che a una settimana dalla pubblicazione aveva già venduto 100.000 copie. È diventato un tormentone nel 1994, quando uscì, e lo è ancora oggi. Nonostante gli anni passati, infatti, “T’Appartengo” rimane un brano amatissimo, icona del pop trash ed anche spunto per moltissimi meme e parodie – soprattutto per la pagina saporedimale. Ambra era in tv già da qualche tempo, quando è arrivata a “Non è la Rai”. Gianni Boncompagni la scelse per condurre il Gioco dello zainetto nella seconda edizione del programma, condotta da Paolo Bonolis. Visto il successo riscosso dalla presenza della ragazza, l’anno successivo le fu affidata la conduzione del programma intero – quella col celebre auricolare in cui ascoltava i suggerimenti del regista, per capirci. “Non è la Rai” è stato un programma epocale per la tv italiana e lo è stato sotto moltissimi aspetti, non sempre positivi. Ha gettato le basi per la televisione che sarebbe arrivata dopo, in particolare quella targata Mediaset, e ha lanciato decine di ragazze verso il successo. Il programma si può guardare sotto molteplici aspetti, inclusi quelli politici: siamo nel pieno dell’ascesa di Silvio Berlusconi (erano sue le reti Fininvest), al quale arrivò l’endorsement della stessa Angiolini, sempre via auricolare e in diretta tv, che fece esplodere il caos. Ma torniamo a noi.
Nel ’94 il successo del singolo portò Ambra Angiolini ad aggiudicarsi tre Dischi di platino e un Disco d’oro e a questo fece seguito un impegnatissimo 1995, con tanto di “T’Appartengo Tour”. Ambra era la star del momento ed era richiesta ovunque ma negli anni successivi lo strascico di entusiasmo derivato da “Non è la Rai” è andato scemando e la Angiolini ha iniziato a concentrarsi sempre più su teatro e cinema (nel 2007 ha debuttato sul grande schermo in “Saturno Contro”).
Le cover di T’Appartengo
Non tutti lo sanno, ma dal 1994 al 1999 Ambra Angiolini ha pubblicato quattro album e nessuno è riuscito ad avere lo stesso successo. “T’Appartengo” conteneva anche l’altro brano di successo di Ambra, “L’ascensore” (e brani del calibro di “Margheritando il cuore”), e da allora nessun altro singolo della cantante, conduttrice e attrice, all’epoca diciassettenne, è riuscito a raggiungere gli stessi livelli. Il successo di “T’Appartengo” andava di pari passo con quello del programma cult di Italia 1 “Non è la Rai”, che l’ha consacrata successo. La giovanissima e frizzante conduttrice era un fenomeno nuovo, che ebbe una popolarità mediatica clamorosa. “T’Appartengo”, oltre a raccontare una struggente storia d’amore adolescenziale, aveva/ha una struttura vincente per diventare un tormentone: una parte un po’ rappata e il ritornello orecchiabile, di quelli che restano in testa. Così tanto, che ne fu fatta perfino una versione in spagnolo, l’intero album uscì in lingua anche in Spagna, col titolo di “Te pertenezco”. La popolarità del brano superò i confini italiani anche in direzione Olanda, dove nel 1996 la cantante Petra incise la cover olandese, intitolata “K Beloof jou”.
Il successo nel tempo di “T’Appartengo” rimane pressoché inspiegabile, se non per una sorta di effetto nostalgia degli anni Novanta e di quel trash che oggi fa quasi tenerezza. Nel 2013 i Wertmüller and the Doubleues ne hanno fatto una cover punk rock (ne hanno fatta una anche de “La notte vola”) e nel 2019 ne ha fatto una cover anche The Andrè, contenuta nell’EP “Affinità elettive”. Nello stesso anno ha contribuito a suscitare un po’ di curiosità intorno al brano anche la citazione di Marracash nel brano “Appartengo”, feat. Massimo Pericolo. Tra cover e meme, “T’Appartengo” ha conquistato anche le nuove generazioni e alla fine Ambra ha ceduto e l’ha ricantata, dopo oltre 25 anni. Lo ha fatto in duetto con Fiorella Mannoia a “La musica che gira intorno”, lo scorso gennaio, realizzando il sogno di chi aspettava questo momento da anni. Ma noi siamo rimasti stregati dalla versione olandese ed è con quella che vi auguriamo un buon ascolto!
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