Dente ha pubblicato il suo ultimo album, “Canzoni per metà”, tre anni fa ed è pronto a tornare con “Dente”, il suo album di inediti disponibile da domani.
Al secolo Giuseppe Peveri, Dente ha alle spalle oltre dieci anni di carriera in cui ha conquistato il pubblico pubblicando sei album. Domani 28 febbraio, giorno del compleanno dell’artista, uscirà “Dente”, l’omonimo disco di inediti che sarà disponibile sia in versione cd che vinile. Il disco è prodotto da Federico Laini e Matteo Cantaluppi e arrangiato da Dente, Federico Laini e Simone Chiarolini. Arrivato al suo settimo lavoro, Dente è a un punto di svolta per la sua carriera discografica e la differenza si sente già nel sound, che si fa più ricco e maturo.
Lui stesso ha dichiarato che si tratta di un lavoro diverso dai precedenti e per questo motivo ha richiesto un tempo più lungo per venire alla luce:
Queste canzoni sono passate sotto le mani, le orecchie e i giudizi di tanta gente prima di vedere la luce. Sentivo bisogno di fare entrare nuove persone e nuove idee in quello che faccio. Proprio perché questo disco è diverso sotto vari aspetti, dai più tangibili ai meno ovvi, ho voluto che ci fosse un forte senso di identità (il nome del disco e la faccia in copertina) come se fosse un nuovo capitolo, differente ma molto riconoscibile, paradossalmente anche più di prima. Scrivere queste canzoni mi ha aiutato a tirare fuori parti di me e a volte anche a scoprirne di nuove. Sono 11 brani che parlano in prima persona di debolezze e di paure, degli anni che passano e che ti cambiano e dell’amore che non smette mai di stupire, del passato e di come lo ricordiamo e del futuro che possiamo solo immaginare.
A seguito dei provvedimenti precauzionali adottati a tutela della salute pubblica, l’instore tour in programma dal 2 marzo è stato momentaneamente sospeso.
Dente, la tracklist
- Anche se non voglio: una canzone nata al pianoforte circa un anno fa e parla di me e di come mi sento, di come penso mi vedano gli altri e di come sia impossibile fuggire da se stessi.
- Adieu: una canzone liberatoria che parla di andare via, di cambiare, di provarci, di lasciarsi alle spalle e di lasciarsi andare. È una canzone naturale, quasi nuda, fatta di pochi e semplici accordi, scritta di getto e senza pensarci troppo su.
- Tra 100 anni: una piccola auto-intervista. Mi chiedo tante cose e quando penso al futuro, quello che non vedrò, mi chiedo se un po’ di me e di quello che ho fatto, che ho detto, scritto e cantato, sopravvivrà.
- Sarà la musica a cambiare il mondo, l’hanno detto oggi alla Tv, ma se non ce la fa pensaci tu. Non è una critica ma un consiglio, quello di pensare con la propria testa.
- Trasparente: racconta una sensazione che ho vissuto, un sera di primavera, scendendo dal treno alla stazione centrale di Milano. Ricordo che sulle scale della stazione ho registrato il ritornello canticchiandolo sottovoce al telefono. L’ho poi scritta come fosse un breve piano sequenza visto dai miei occhi.
- L’ago della bussola: l’unica canzone d’amore del disco, l’ho scritta per la donna che mi ha rubato il cuore e mi aiuta a mantenere la direzione.
- Non te lo dico: gli anni passano e le abitudini anche, mi accorgo che sto cambiando ma la mia incapacità di comunicare in modo diretto e schietto no, provo a riderci sopra.
- Paura di niente: è stata scritta di getto, complice un vecchio Wurlitzer appena comprato. Mi sono seduto, ho iniziato a suonare e la canzone è uscita.
- La mia vita precedente: si svolge tra i ricordi della provincia, dove sono cresciuto e dove ho collezionato i primi amori di cui parlo nella canzone.
- Non cambio mai: una canzone fragile, l’ho scritta in un momento di grande sconforto in cui mi sentivo immobile in mezzo a un mondo in continuo movimento.
- Cose dell’altro mondo: una canzone ambientata in provincia, tra i sogni e i ricordi, i vecchi amici e il tempo che passa in mezzo alla nebbia e dentro ai bar.