Francesco De Gregori rimane uno dei più grandi cantautori della storia della musica italiana e ne ha dato prova ancora una volta a Firenze, al Mandela Forum, una delle tappe del suo Vivavoce Tour.
I brani di Francesco De Gregori li conosciamo tutti e adesso con “Vivavoce” escono in versione riarrangiata, con duetti importanti (come quello con Luciano Ligabue) e trovano nuova vita senza essere completamente stravolti.
Il Mandela Forum era pieno di fan in attesa di ascoltare i brani di Francesco De Gregori, che ha regalato una scaletta ricca di successi e piccole perle, da “Viva l’Italia” passando per “Il Futuro“, la cover del brano di Leonard Cohen. Rispetto all’ultima volta in cui l’abbiamo visto, abbiamo trovato un De Gregori più generoso ed entusiasta nei confronti del pubblico. Ha riso e scherzato, si è concesso divertito: dopo 45 anni di carriera il tempo sembra aver avuto un effetto decisamente positivo, come succede con il buon vino.
I brani di De Gregori sono delle vere e proprie poesie e non sono mancati i momenti emozionanti con “Santa Lucia” e “La donna cannone“, quelli più scanzonati e divertiti, sempre accompagnati da giochi di luci perfettamente in sintonia con ogni singolo brano.
Il cantautore è salito sul palco attaccando con “Finestre rotte“, seguita da “Viva l’Italia“, “Il panorama di Betlemme“, “Caterina“, “Un guanto“, “Bellamore“, “Il canto delle sirene” e la leggendaria “La leva calcistica della classe ’68“. I brani sono storici ma si sono rifatti il trucco, Francesco De Gregori con “Vivavoce” ha voluto crearne delle nuove versioni che però non cambiano il brano alla base e in ogni caso rimangono ben riuscite, gradevoli all’ascolto, nonostante i tempi confondano il pubblico al momento di intonare il ritornello. Ma questo, si sa, è una specialità di De Gregori, che sembra quasi divertito nel far andare la platea fuori tempo.
Ci sono “La ragazza e la miniera“, “Generale“, “Il futuro” che – precisa il cantante – è stata solamente tradotta dal brano di Cohen, per i temi e il linguaggio non è esattamente in linea con i pezzi tipici di De Gregori, che ha realizzato un ottimo riadattamento, per nulla banale. Passano anche “Titanic“, “Buonanotte Fiorellino” e “Vai in Africa Celestino“, poi Francesco De Gregori e il gruppo lasciano il palco per tornare sulle note di “Alice“, “La donna cannone”, “Rimmel” e l’immancabile “Can’t help falling in love” cover di Elvis Presley. Si accendono le luci, il concerto è finito e Francesco torna sul palco dicendo “non ce ne potevamo andare così” e riprende, chiudendo la serata con “Cose” e “Volavola“, lasciandoci ancora una volta carichi di emozioni.
La scaletta completa
- Finestre Rotte
- Viva l’Italia
- Il Panorama di Betlemme
- Caterina
- Un guanto
- Bellamore
- Il canto delle sirene
- La leva calcistica della classe ’68
- Santa Lucia
- Generale
- Sotto le stelle del Messico a trapanàr
- La ragazza e la miniera
- Il Futuro (cover di Leonard Cohen)
- Belle époque
- La testa nel secchio
- Mayday
- Niente da capire
- Guarda che non sono io
- Titanic
- Buonanotte Fiorellino
- Vai in Africa, Celestino
Encore: - Alice
- La donna cannone
- Rimmel
- Can’t Help Falling In Love (cover di Elvis Presley)
- Encore 2:
- Cose
- Volavola