La “Fever” dei The Black Keys contagia il Rock In Roma 2014

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Prima volta a Roma, non prima in Italia, i The Black Keys sbarcano sul cartellone della kermesse musicale capitolina del Rock In Roma 2014 nel bel mezzo di una programmazione estiva ricca di nomi importanti. A suon di rock, un po’ meno di blues, il duo di Akron reduce da un’uscita discografica al limite tra la musica psichedelica e il rock di facile ascolto, riesce a scaldare gli animi in una serata fresca di mezza estate, anche se per poco.

Partiti da un’immagine e un suono sporco, Patrick Carney e Dan Auerbach da qualche anno a questa parte hanno deciso di aprire le loro influenze al lato più immediato del rock, sebbene negli anni abbiano collezionato lavori meno mainstream per palati fini. L’album “El Camino” sembra dominare una scaletta ben fornita, poco assortita per il nuovo arrivato “Turn Blue” e molto ricca dei brani che grazie a rotazioni radiofoniche e spot televisivi hanno permesso ai The Black Keys di dominare anche la scena pop. “Brothers” sembra essere il più gettonato per canti, vivacissimi schermi di smartphone e pogo sostenuto, ma dopo un esordio con “Dead and Gone” e “Next Girl“, brani come “The Same Old Thing” e “Strange Times” arrivano a dare sollievo agli animi nostalgici.

The Black Keys © Luigi Orru - Facebook Rock In Roma
The Black Keys © Luigi Orru – Facebook – Rock In Roma

Il palcoscenico sembra essere per dimensioni molto grande rispetto alla presenza di un duo, ma la maestosa chitarra di Dan e l’impacciata batteria di Pat riescono a dominare anche su una band celata da numerosi fari e pseudo drappeggi di scenografia. Pochi fronzoli, molta sostanza, l’energica “Nova Baby” ci risveglia da un sonno ipnotico nel quale “Turn Blue” ci aveva trascinati, complice la hit “Fever” sorprendentemente meno ritmica rispetto alle aspettative.

A chiudere la prima parte di show ci pensa la hit “Lonely Boy” accompagnata da una platea danzante proprio come il famoso videoclip ci aveva ben istruiti nell’inverno del 2012. I The Black Keys acclamati da una platea in visibilio rientrano in scena senza band per allietare con “Little Black Submarines” e il brano di punta “I Got Mine” capace di mettere in evidenza ogni singola parte musicale che Dan e Pat hanno pensato di incastonare nella loro lunga esperienza discografica.

The Black Keys © Luigi Orru - Facebook Rock In Roma
The Black Keys © Luigi Orru – Facebook – Rock In Roma

Nulla da ridire, un bel 9 in condotta in pagella lo hanno meritato, ma probabilmente una scena molto grande richiede anche una ricca dose di musica di facile portata, e questo implica anche uno show dalla durata di non più di 90 minuti. Nonostante abbiano colonizzato i macroambienti musicali i The Black Keys non sembrano aver subito il fascino da low profile, rimangono ancorati ben saldi all’idea della musica da club sapientemente contaminata dall’energia blues.

La nuova svolta psichedelica non viene messa in mostra, sarà che abbiano intenzione di chiudere questa nuova parentesi per ritornare alle origini? Degno del Rock In Roma il duo di Akron fidelizza l’esigente pubblico italiano, già in astinenza da live, per giurare il tanto atteso ritorno invernale.

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