Una delle prime uscite più attese di questo 2014 era “Hydra“, il sesto e nuovo album dei Within Temptation, band di symphonic metal guidata sapientemente dalla cantante Sharon Den Adel.
La band olandese, forte del successo avuto in questi anni e della risonanza ottenuta dal precedente disco, “The Unforgiving“, del 2011, in cui erano presenti brani come “Shot in the dark” e la ballad “Lost”, nel corso del 2013 aveva deciso di registrare un album di cover, “The Q Session“, in cui aveva riletto alcuni pezzi usciti in quell’anno alla sua maniera, e dopo la gravidanza della cantante si è rimessa in studio ed ha registrato il suo nuovo disco.
“Hydra” si presenta in due versioni, la versione normale in cui sono presenti il primo CD e la versione deluxe in cui sono presenti altri due dischi, uno di cover e di versioni differenti dei pezzi sempre di “Hydra” ed un altro dove sono presenti solo le basi strumentali. Il disco è composto da 10 canzoni per una durata complessiva di poco sotto i 50 minuti e si apre con il rock deciso e perfettamente in stile WT di “Let Us Burn“, un pezzo che non delude le attese e che preannuncia in maniera precisa il disco, disegnando un continuum musicale in cui “Hydra” si colloca perfettamente sulla linea tracciata dai dischi precedenti.
La seconda traccia, “Dangerous“, vede la partecipazione di Howard Jones, una delle quattro presenti in questo disco, fatto anomalo per i Within Temptation che di solito tendono a limitarle: il risultato finale è comunque apprezzabile, anche se non fa gridare al miracolo. Le collaborazioni proseguono nei due brani successivi, il pezzo “And We Run” che vede la collaborazione del rapper Xzibit, ed il brano più atteso di tutto il disco, “Paradise (What About Us?) “, brano che vede la presenza dell’amica-nemica più famosa, quella Tarja Turunen che cantava nei Nightwish e che era il termine di paragone più scomodo per Sharon: questa canzone passa l’esame a pieni voti e si conferma come una delle cose più riuscite di tutto il disco, con le voci delle due cantanti che si intersecano alla perfezione.
Con “Edge Of The World” si scende un attimo di decibel e di potenza per entrare in un mondo che la Den Adel conosce bene, visto che alcune delle canzoni migliori dei Within Temptation sono proprio le rock ballads: questo pezzo conferma questa teoria e si candida ad essere uno dei più amati dai fans, grazie anche alla musica, molto coinvolgente e con forti richiami irlandesi. Il disco prosegue con “Silver Moonlight“, un brano che ripropone un altro clichè amatissimo dai WT, ovvero la canzone che parte piano e che poi sale in crescendo con tanto di cori growl in sottofondo.
“Covered By Roses” sembra una “Lost”, solo più velocizzata e dal forte sapore metal rock, con la voce di Sharon che si eleva dai cori per sfoderare una prestazione tecnica dal marchio di fabbrica riconoscibilissimo: stupisce subito dopo “Dog Days“, uno dei pezzi migliori del disco, grazie sia alla linea melodica del piano sia all’inciso sonoro, che si differenzia un poco dalla standard del disco per prendere un suo posto ben preciso.
Il disco si chiude con “Tell Me Why“, pezzo decisamente stoner tecnicamente dotatissimo e che mostra tutte le qualità sonore dei componenti della band, e con “Whole World Is Watching“, brano che vede la collaborazione di Dave Pirner dei Soul Asylum per un brano che chiude degnamente il disco in un’atmosfera più calma e melodica.
Il CD Bonus ha al suo interno quattro cover tra le quali spicca quella di “Radioactive” degli Imagine Dragons che diventa un pezzo a dir poco meraviglioso: le altre cover sono “Summertime Sadness” di Lana del Ray, “Let Her Go” dei Passenger e “Dirty Dancer” di Enrique Iglesias, insieme alle versioni rilette di “And We Run”, “Silver Moonlight”, “Covered By Roses” e “Tell Me Why”. I Within Temptation hanno il merito di rileggere queste canzoni a modo loro senza snaturare il loro stile e rendono queste cover assolutamente godibili, mentre i pezzi rivisitati sembrano in alcuni casi addirittura più belli degli originali (vedi il caso di “Covered by roses”).
Che dire… il disco dei Within Temptation arriva a tre anni dal precedente e tanta era l’attesa tra i fan: posso subito dire che la loro attesa è ripagata ampiamente da un prodotto molto piacevole ed ottimamente suonato che si farà apprezzare nel tempo e soprattutto dal vivo (penso ad “Edge of the world” e “Dog days”). Se chi compra questo disco cercherà un passo in avanti ulteriore nella carriera dei WT, ecco, questa persona potrebbe uscire un po’ delusa alla fine dell’ascolto di “Hydra”: Il disco è suonato benissimo e cantato magnificamente ma non si trovano al suo interno molte tracce di crescita se si escludono un paio di brani. Peccato, perché da un disco bellissimo si poteva passare ad un disco stupefacente. Ed invece dobbiamo accontentarci della bellezza aspettando ancora fiduciosi lo stupore.