Diodato: “Babilonia” testo

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Diodato | Facebook

Li stiamo ascoltando già da qualche tempo, ma presto per loro arriverà il momento tanto atteso, quello in cui calcheranno il prestigioso palco di Sanremo 2014: sono le 8 Nuove Proposte di Sanremo 2014; tra di loro c’è Diodato che al Festival si presenta con “Babilonia”. Alle spalle dell’artista originario di Taranto ci sono lo studio del violino, la militanza fin dall’adolescenza in una serie di band che lo hanno portano ad esibirsi in centinaia di live e nel  2001 un’esperienza a Stoccolma che lo ha visto collaborare alla realizzazione di un brano per Beirut Café 2, una compilation lounge che verrà distribuita in tutto il mondo.

Diodato ha registrato nel 2007 il suo EP autoprodotto che presenta al MEI di Faenza e nel 2010 ha inciso un singolo dal titolo “Ancora Un Brivido”, poi nel 2013 per Le Nacisse Records, distribuito da Goodfellas, è uscito “E forse sono pazzo” presentato nello stesso giorno all’Angelo Mai Altrove di Roma. Nell’estate 2013 Daniele Silvestri ha affidato a Diodato l’apertura del suo concerto a Rock in Roma. Forte dell’esperienza maturata, il cantante gioca ora la carta sanremese per conquistare il grande pubblico.

Diodato – Babilonia testo

Cado e tu
Tu vieni a riprendermi
Sapessi cos’è un’anima
Saprei che cosa venderti

Cado e tu
Tu mi porti ancora più giù
Sei specchio dei miei limiti
Dei miei talenti inutili

Ogni volta poi sai sorprendermi
Sei ogni cosa intorno
E poi non ci sei più
Non ci sei

Io non lo so come fai a sbattermi così
Che certi giorni ho il cuore nero
Sembra sempre lunedì
E la notte ha mille sguardi che si nutrono di me
Poi la luce li cancella e io ritorno a credere
Che è possibile ogni cosa, questa sana follia
Sia capace di mostrarmi
Mi basta mi porti via, qui, dall’assurda e inutile Babilonia
Babilonia

Cado e tu
Tu mi porti ancora più giù
In questi abissi gelidi
Respiro sogni liquidi

Ma ogni volta poi sai sorprendermi
Quando penso di toccare il fondo
Mi riporti su, mi riporti su, mi riporti su

Io non lo so come fai a sbattermi così
Che certi giorni ho il cuore nero
Sembra sempre lunedì
E la notte ha mille sguardi che si nutrono di me
Poi la luce li cancella ed io ritorno a credere
Sia possibile ogni cosa, questa sana follia
Sia capace di mostrarmi
Mi basta mi porti via, da qui, dall’assurda e inutile Babilonia
Babilonia
Babilonia, Babilonia.

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