Milano balla al ritmo dei Depeche Mode, festa a San Siro

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Depeche Mode | © MelodicaMente

Era uno tra gli eventi più attesi dell’intera stagione concertistica italiana. E non ha deluso minimamente le attese. I Depeche Mode sbancano Milano e lasciano la città ancora estasiata dalle loro note, dalle loro movenze, dal loro fascino. Ai Depeche Mode sono state contestate nel corso degli anni diverse cose: di essere diventati troppo pop, di aver perso lo smalto di un tempo, di non essere più quella bandiera dell’elettronica e dell’artigianato pop che erano anni fa, contestazioni tutto più o meno con un fondo di verità. Ma quando si contesta al gruppo di Dave Gahan la capacità di stare sul palco e trascinare le folle, si fa un errore enorme: il gruppo nativo dell’Essex ha dimostrato ieri sera, ad uno stadio San Siro stracolmo e festante, di avere pochi eguali quando si tratta di scatenare il pubblico.

Veniamo alla cronaca: il concerto comincia con una decina di minuti scarsi di ritardo (particolare la scelta di non avere all’inizio gruppi spalla ma solo un sottofondo musicale curato da un DJ) ed inizia con la prima canzone del nuovo disco “Delta Machine“, “Welcome to my world“, alla cui fine un Dave Gahan in forma smagliante si inchina ed invita il pubblico alla sua festa: il pubblico risponde entusiasta e si accomoda (si fa per dire) sul prato e sugli spalti di un San Siro pieno per 2/3 (ovvero tutti i posti messi a disposizione) per partecipare.

Depeche Mode | ©  MelodicaMente
Depeche Mode | © MelodicaMente

La band inglese è in gran spolvero e si vede: Gahan sembra indemoniato e si dimena sul palco come la più consumata delle rockstar, giocando continuamente con il pubblico e giostrando su tutto il palco con fare sensuale mentre alle sue spalle Martin Gore e Andrew Fletcher suonano con altissima maestria insieme agli strumentisti (una menzione particolare la merita il batterista). I Depeche hanno la possibilità di pescare da un repertorio a dir poco sterminato ma, come ovvio, cercano di privilegiare il nuovo disco, pescando sia i singoli “Heaven” e “Soothe my soul” che altri brani tra cui “Should be higher” e “Goodbye“, non dimenticando però i pezzi che li hanno resti celeberrimi tra cui “Enjoy the silence” (cantata a cappella da tutto lo stadio) e (riletta in una chiave intimista molto particolare).

Dave verso la metà del concerto cede il palco a Martin che delizia il pubblico con una fantastica doppietta cantando “Higher love” e “Shake the disease” in chiave acustica, lasciando di stucco tutti per la scelta inusuale dato che non veniva eseguita dal vivo da molto tempo: altre scelte inusuali ma molto gradite dai paganti sono state anche “Black celebration” e “Halo“, quest’ultima secondo la versione di Goldfrapp. Il primo pezzo del concerto si conclude con “Goodbye“, un giusto arrivederci ai fan.

Depeche Mode | ©  MelodicaMente
Depeche Mode | © MelodicaMente

La band si ricompone per qualche minuto e ritorna sul palco per le ultime canzoni, canzoni che pescano dal repertorio più vecchio dei nostri eroi: prima Martin torna alla voce deliziando tutti con una splendida esecuzione di “Home” e dopo la già citata “Halo” si dà inizio alle danze, prima con la festaiola “Just can’t get enough” che scatena tutti e dopo con la rockettara “I feel you“. Il concerto di chiude, degnamente, con un grande classico come “Never let me down again“, che vede tutto il pubblico agitare le mani come un grande campo di grano, come accadde anni fa a Pasadena per il live che portò alla nascita del disco “101“.

Da queste poche parole credo non si possa evincere l’emozione che ha invaso tutti durante questo concerto: i Depeche Mode sono stati a dir poco perfetti, suonando per oltre due ore ben 23 canzoni in un crescendo di emozione e feeling con il pubblico fino all’esplosione finale quando migliaia di mani alzate al cielo salutavano i loro beniamini alla fine di uno spettacolo che ha sospeso il tempo è incantato tutta la platea milanese e non. Restano dentro al cuore le facce del gruppo,  le voci di chi ti era affianco, le urla di chi era al concerto della vita. Resta dentro alla mente uno spettacolo magnifico, come credo pochi se ne vedano in giro. Questa fusione resta impressa a fuoco nell’anima. E mi fa solo dire “Grazie, Depeche Mode”.

Setlist del concerto:

Welcome to My World
Angel
Walking in My Shoes
Precious
Black Celebration
Policy of Truth
Should Be Higher
Barrel of a Gun
Higher Love (Sung by Martin)
Shake the Disease (Acoustic; Sung by Martin)
Heaven
Soothe My Soul
A Pain That I’m Used To (‘Jacques Lu Cont’s Remix’ version)
A Question of Time
Secret to the End
Enjoy the Silence
Personal Jesus
Goodbye

Encore:
Home (Acoustic)
Halo (‘Goldfrapp Remix’ version)
Just Can’t Get Enough
I Feel You
Never Let Me Down Again

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