Prima semifinale dell’ESC 2013, i Paesi in gara verso la finale

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L‘Eurovision Song Contest 2013 è ormai alle porte. Mancano poche ore e finalmente il festival più grande d’Europa potrà prendere il via ed una nuova pagina della musica europea potrà essere scritta. Il nostro rappresentante italiano, Marco Mengoni, è già volato a Malmoe per tenere le prove all’interno dell’Arena che dal 12 al 18 Maggio prossimi ospiterà l’intero evento. Nei giorni passati abbiamo avuto modo di scoprire qualcosa in più sui nostri “avversari”, concentrandoci sui finalisti di diritto (Big 5 e Paese ospitante) ed i primi  partecipanti alla prima semifinale dell’ESC 2013 che si terrà martedì 12 Maggio e sarà trasmessa in diretta alle 21 su Rai 5. Adesso, però, è giunto il tempo di chiudere il cerchio proprio sulla prima semifinale: andiamo alla scoperta di Lituania, Moldavia, Montenegro, Paesi Bassi, Russia, Serbia, Slovenia e Ucraina.

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Prima Semifinale dell’ESC 2013 – I Paesi in gara

Lituania

C’è un pochino d’Italia anche nel rappresentante di Vilnius, Andrius Pojavis, che da diversi anni vive a Milano con la sua famiglia, dopo diversi anni passati in Irlanda, dove ha intrapreso la carriera solista ed ha composto il suo primo album dal successo discreto.

All’Eurovision si presenta con “Something”, canzone dai suoni killersiani, suono pop venato di rock, ritornello orecchiabile, ma forse pecca di poca potenza: un altro arrangiamento con chitarre più incisive ed una voce meno delicata e più d’impatto avrebbero reso perfetto questo brano. Il potenziale, però, c’è.

Moldavia

Arriverà a Malmoe già preparata Aliona Moon, che rappresenta la Moldavia in questo ESC 2013. Lo scorso anno, infatti, la Moon ha partecipato all’edizione 2012 a Baku, in Azerbaigian, come corista del collega Pasha Parfeny, tra gli autori del brano in gara quest’anno “O mie”.

La rossissima moldava ha scelto di presentarsi con un brano cantato nella lingua ufficiale del proprio paese, il rumeno. Una ballad che si evolve in un crescendo progressivo d’intensità e di tonalità, mostrando così tutta l’estensione che ha in corpo.

Montenegro

Scelta tanto ardita quanto al astuta quella del Montenegro, che quest’anno ha deciso di farsi rappresentare dal duo hip hop Who See. Genere inusuale per l’ESC, vero, ma che va ultimamente sta andando molto di moda, raccogliendo proseliti in ogni dove. Dejan “Dedduh” Dedovic e Mario “Noyz” Dordevic hanno scelto di farsi accompagnare da Nina Žižić, pop star del momento nella penisola balcanica.

Pezzo hip hop in lingua madre, il montenegrino, dettaglio che sta facendo storcere diversi nasi per il fatto che le parole in un rap sono fondamentali e qui si corre il rischio che la maggior parte del pubblico non le capisca. Onestamente, dubito che tutti i milioni di fan non anglofoni di Eminem o Jay-z capiscano ogni parola dei loro beniamini quando rappano. Il video, quello sì, merita di essere visto. A voi capire il perché.

Paesi Bassi

In Italia non la sentiamo nominare da un po’ di tempo, ma il suo nome non ce lo siamo dimenticati, non potremmo. I Paesi Bassi per questo ESC 2013 giocano pesante con Anouk. Grinta, carattere, rock puro che scorre a fiumi, impossibile non cominciare a cantare quella storica “Nobody’s Wife” che ce l’ha fatta conoscere.

Proprio per questo motivo, forse, si rimane spiazzati da “Birds”, il brano in gara alla Malmoe Arena. Una ballad intensa, quasi una ninna nanna di archi ritmata da percussioni, perfetta per la colonna sonora di un film fantasy. Ma la voce di Anouk dov’è? Dolce, lievemente vibrata, lamentosa nel seguire il ritmo cantilenante del brano. Bello, ma non sembra neppure lei. Shock mode: on. Forse troppo.

Russia

Come molti altri concorrenti di questo ESC 2013, anche la Russia ha deciso di puntare su un’artista resasi nota al grande pubblico grazie ad un talent show: Dina Garipova, classe 1991, si è infatti aggiudicata la vittoria dell’ultima edizione russa di The Voice, diventando un vero e proprio caso nazionale.

“What If” è il brano che presenta a Malmoe e la lingua non è l’unico elemento che ha in comune con il mondo anglosassone. Fin dalla prima nota si capisce come la Russia abbia puntato su una canzone dal suono tipicamente internazionale, una canzone che si avvicina per sound al Regno Unito. Una bella ballad cantata da una bella voce calda. Il finale ad effetto invece di rafforzare, smorza un po’ l’intensità con un “già sentito” che non convince.

Serbia

Ancora The Voice e questa volta per la Serbia, che ha scelto di farsi rappresentare dalle Moje 3, ovvero Nevena Bozovic, Mirna Radulovic e Sara Jovanovic. Il gruppo, però, ha una formazione recente, essendo stato creato proprio in occasione dell’Eurovision Song Contest 2013 e ben sappiamo quanto complicità ed alchimia servano in una band.

“Ljubav je svuda” è un pezzo dance ritmato, molto allegro e dai suoni tipicamente estivi. Il ritornello sa tanto di tormentone che bussa alla porta. Tutto molto carino, se non fosse per la performance live con cui le Moje 3 si esibiscono: in un gioco tra diavoletta con tanto di corna in testa e angelo dall’abito nuziale che lascia vedere la giarrettiera, si rischia di concentrarsi troppo su ciò che si vede e non per ammirarlo.

Slovenia

Nata statunitense, ma naturalizzata slovena per matrimonio, Hannah Mancini è stata scelta come rappresentante di Lubiana per l’ESC 2013. Un nome importante nella penisola balcanica, la Mancini (che nonostante il cognome non ha niente a che vedere con l’Italia) è uno dei maggiori esponenti della scena dance in loco.

Prestate attenzione a questa ragazza, perché il suo brano “Straight Into Love” rischia di piazzarsi in alto nella classifica finale del 18 Maggio. Suono un po’ anni ’90 ma rispolverato ed attualizzato ai duemila, è uno dei pochi brani in gara che rimane in testa subito e si continua a canticchiare dopo qualche ora. Temibilissima.

Ucraina

Scelta insolita per Kiev, che come propria rappresentante a Malmoe ha inviato Zlata Ohnevič, giovane artista con una formazione intensa in alcune delle più importanti scuole di musica d’Europa. Una vera emergente, non ha ancora pubblicato un album, ma solo singoli, tutti di grande successo in patria.

Sembra appena uscita da un film della Walt Disney “Gravity”, il brano che la Ohnevič propone all’ESC. Accompagnata da ben cinque coristi di ambo i sessi, una canzone che trova il proprio centro negli archi, dalla presenza imponente, tanto quanto la voce dell’interprete. Epica, ma dal suono non propriamente radiofonico.

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