Nick Cave & The Bad Seeds: “Push the sky away”. La recensione

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Era uno dei lavori più attesi di quest’anno e devo dire in prima analisi che il nuovo disco di Nick Cave & The Bad Seeds non delude assolutamente al primo ascolto: il nuovo lavoro del cantante australiano è un piccolo capolavoro, a mio parere vicino allo stupendo “Murder Ballads“.

Il disco era stato anticipato dal singolo “We no who u r“, singolo che è anche il primo brano del disco e che introduce in atmosfere flautate e nell’aria che si respira in generale nel disco: organo che disegna il tappeto musicale, chitarre che disegnano frammenti di musica e cori potenti e precisi che fanno da cornice ad una delle voci più particolari del panorama musicale internazionale.

Il disco contiene solo 9 tracce, e dico solo perché è un vero peccato ascoltare così poche canzoni di questo livello: è anche vero che la qualità compensa la quantità. Molti temevano anche che la dipartita dal gruppo del socio e co-fondatore ventennale Mick Harvey avesse assestato un colpo micidiale alla carriera di Cave ma Cave ha assorbito anche il suo distacco, dopo l’allontanamento del chitarrista storico Blixa Bargeld, dimostrando di essere una potente forza motrice musicale in uno stato di grazia.

nick cave and the bad seeds pusk the sky away cover
Nick Cave & the Bad Seeds – “Pusk the sky away” – Artwork

E così, accompagnato da Thomas Wydler e Jim Sclavunos alla batteria, Martyn P. Casey al basso, Conway Savage al piano e all’organo, Warren Ellis ai fiati e Ed Kuepper alla chitarra, Nick Cave ha dato nascita ad un piccolo gioiello, dove più che cantare le sue canzoni lui recita e parla di tormenti moderni e di disagi attuali, di paure e di bellezza, e la musica diventa solo un filo dove lui stende come panni al sole le sue composizioni.

E si snocciolano sotto agli occhi “Wide lovely eyes“, “Water’s Edge“, “Jubilee Street” (scelta come secondo singolo), “Mermaids“, “We real cool“, “Finishing Jubilee Street“, “Higgs Boson Blues” e “Push the sky away“, la title track che degnamente chiude il disco.

Che dire di più… Un disco atteso e bellissimo, pieno di atmosfera e di sensazioni, carico di pathos e di musica di alto livello. Se dovessi scegliere una canzone, sarebbe davvero difficile, ognuna è bella a suo modo ma faccio il tifo per “Mermaids”. Ma è come scegliere un diamante tra altri otto.

Voto:Dite la vostra!

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